Caso finisce (ancora) in Consiglio, bocciata mozione Lignani su posticipo dell'entrata in vigore per evitare pagamento "doppio" dei permessi "Si arriverà comunque al prossimo anno" | Braccalenti "Stiamo per sottoporre progetto a Ministero"
La Ztl (ancora) al centro del Consiglio comunale di Città di Castello. Sebbene non sia ancora attiva – i varchi elettronici sono stati installati da quasi due anni – il capogruppo di Castello Civica Andrea Lignani Marchesani ha presentato una mozione (poi bocciata con 15 voti contrari, 6 favorevoli e due astensioni) per posticipare ancora l’entrata in vigore del sistema al 1° gennaio 2025, soprattutto per evitare di far pagare due volte il permesso ai residenti, quello vecchio (da rinnovare entro il prossimo 30 marzo) e quello nuovo.
Fasi partecipative concluse, l’iter illustrato dall’assessore
Dallo scranno della giunta l’assessore alla polizia municipale Rodolfo Braccalenti ha riferito come tutte le varie fasi di partecipazione siano già concluse: “Abbiamo apportato piccoli ritocchi al disciplinare secondo le indicazioni dei cittadini e illustrato in commissione un’ordinanza – propedeutica all’entrata in vigore della nuova Ztl – che riguarda alcuni sensi di viabilità e circolazione in centro storico, oltre alla rivisitazione della segnaletica“.
“Materiale da sottoporre ad approvazione del Ministero, non possiamo posticipare”
“Ora siamo in fase di adozione della delibera di giunta per l’attivazione dei varchi elettronici e stiamo provvedendo a preparare tutto il materiale da inviare al Ministero, che si riserverà 90 giorni per approvarlo. Dopodiché avvieremo la fase sperimentale non sanzionatoria per un minimo di 30 giorni, che sicuramente verrà anche prorogata. Solo allora valuteremo bene se ci saranno ulteriori aggiustamenti da fare prima dell’entrata in vigore definitiva. Un eventuale ritardo di impiego, con un rinvio non strettamente connesso a motivi logici o ragionevoli, – ha aggiunto l’assessore – può essere soggetto anche all’osservazione da parte della Corte di Conti, quindi sarebbe da evitare il posticipo dell’entrata in vigore dei varchi elettronici ad un’ulteriore anno”.
“Situazione ancora critica, si arriverà al 2025 (forse anche 2026)”
“Ci saranno difficoltà anche nel nuovo modo di muoversi con le auto all’interno del centro storico, che cambierà non poco – ha aggiunto Bassini (Gruppo Misto-Azione) rivolgendosi all’amministrazione – Tutta la cartellonistica dovrà essere messa prima dell’apertura dei varchi, in più dovrete mandare al Ministero tutto quello che avete fatto, quindi non credo che voi riuscirete nel 2024 a finire tutta queste operazioni. L’argomento in città sta suscitando un dibattito importante. E’ vero che avete seguito tutti i passaggi ma la situazione ancora è abbastanza critica, non c’è chiarezza su tante situazioni. Prima di aprire va fatta tutta una regolamentazione del traffico. Già ora da via Marconi alcuni svoltano a sinistra verso Piazza Matteotti. Il 2025 penso non sia da considerarsi una data esagerata, anzi, probabilmente arriverete ad aprire anche per il 2026”.
“Nuovo regolamento più morbido rispetto a quello precedente”
Gatticchi (Pd) – evidenziando come non si abbia certezza di quando il Ministero si esprimerà sul progetto – ha sottolineato come la fase di sperimentazione non sanzionatoria sarà probabilmente difficile ma anche quella durante la quale si vedrà meglio ciò che si può aggiustare. Il rinvio richiesto sull’utilizzo dei varchi già installati potrebbe anche esporci ad un pericolo di danno erariale”. “L’approccio che c’è stato nel gestire l’aspetto Ztl – ha aggiunto il sindaco Luca Secondi – è stato sicuramente molto partecipativo e ha teso la mano al mondo produttivo della città, da cui abbiamo recepito tante indicazioni per il nuovo regolamento. Voglio ricordare che in città esiste già una Ztl e il nuovo regolamento che andremo a fare è più morbido del precedente. Rispetto a prima cambierà solo che il controllo, che invece di essere demandato agli agenti di Polizia municipale sarà demandato alla tecnologia”.
“Si arriverà comunque al 2025, tre mesi fa mi avevate detto stesse cose”
“Avrei ritenuto opportuno un approccio che fosse rispettoso anche delle esigenze economiche dei cittadini – ha detto nella replica finale Lignani – Riguardo al pagamento dei permessi avremmo potuto discuterne in commissione. Rimane il fatto che arriverete comunque al 2025, perché questi sono i tempi. L’assessore mi aveva ripetuto le stesse cose durante un atto simile 3 mesi fa e dopo 3 mesi siamo ancora al punto che non c’è una delibera da mandare al Ministero degli Interni. Una volta pubblicata questa e inviata, passeranno poi 90 giorni, l’arrivo della fase partecipativa senza sanzioni ed eccoci arrivati al 2025. Presenteremo a breve una ulteriore mozione esplicativa sulle proposte di disciplina dei permessi in itinere, che ovviamente non può che passare per la data del 1° gennaio. I cittadini non meritano di dover pagare due volte, il vecchio permesso (in scadenza il 31 marzo) e il nuovo”.