Jacopo Brugalossi
“Non è ammissibile che una pubblica amministrazione non dia all’opposizione la possibilità di svolgere il proprio compito di indirizzo e controllo”. Con queste parole si è chiusa la conferenza stampa “al vetriolo” dei gruppi di opposizione Rinnovamento e Misto (presenti all’incontro i consiglieri Angelo Loretoni, Gianmarco Profili, Fabrizio Cardarelli e Antonio Cappelletti) che hanno affrontato nuovamente la vicenda delle accise indebitamente incassate da Vus, scagliandosi contro l’amministrazione comunale rea di non consegnare un documento ritenuto importante per chiarire l'affare.
Mesi di attesa – Si parla del documento che l’Agenzia delle Dogane ha inviato alla Vus per la restituzione delle accise sul terremoto del 1997, che l’azienda ha trattenuto invece di versare allo stato, generando un utile diviso poi tra tutti i Comuni soci, compreso quello di Spoleto. Un documento che i consiglieri, stando ai tempi tecnici (massimo 10 giorni dalla richiesta, e comunque non oltre 30 anche in caso di validi motivi) avrebbero dovuto già avere in mano, e di cui invece possono solo ipotizzare il contenuto. “Si tratta di due pagine, non possono venirci a dire che ci sono ostacoli tecnici per la consegna”, tuonano i consiglieri, che poi rincarano la dose: “Purtroppo questo accade sistematicamente, non è un caso isolato. Se dobbiamo perdere dei mesi interi per avere in mano un documento, il nostro stesso compito istituzionale viene meno. Per altro stiamo parlando di una realtà, la Vus, sulla quale lo stesso sindaco ammette di apprendere le novità dai giornali”.
La vicenda – La goccia che ha fatto traboccare il vaso trae origine da una vicenda ormai nota, balzata agli onori delle cronache nel giugno 2012, quando i Gruppi Misto e Rinnovamento presentarono un interpellanza al sindaco. Dopo il terremoto del 1997, i cittadini di Foligno pagarono all’Asm (l’allora azienda municipalizzata di Foligno, poi confluita in Vus), la totalità delle accise sul gas, anziché il 40% come sarebbero stati autorizzati a fare. L’Asm infatti, le addebitò integralmente senza concedere loro le agevolazioni a cui avevano diritto. La differenza (circa 5 milioni) si trasformò quindi in utile per Vus, che nel 2009 lo distribuì ai 22 Comuni soci. Il problema è che l’Agenzia delle Dogane definì quell’operazione un “indebito arricchimento”, intimando alla società di restituire la somma riscossa ma non versata all’erario.
Puzzle incompleto – Ecco il tassello che manca per completare il puzzle: il documento – forse un’ingiunzione di pagamento – in cui l’Agenzia delle Dogane specifica se e come la Vus dovrà restituire questi soldi. “Punto fondamentale – specifica il professor Cardarelli –, perché Spoleto rischia di dover pagare, per colpa delle tasse, una cifra ben superiore a quella che incassò nel 2009 con la suddivisione degli utili. E le parole del direttore generale del Comune, secondo cui questi soldi si potrebbero recuperare aumentando il costo servizi, teoria che rigettiamo con forza, non ci fanno stare tranquilli nei confronti dei contribuenti”. La lettera c'è, come Tuttoggi.info potè anticipare sulla base di alcune testimonianze (leggi qui), resta solo da capire perchè il presidente Salari e il direttore Rossi l'abbiano fatta sparire dai terminali della Vus e, peggio che mai, a sentire la denuncia odierna, non ne consegnino copia a tutti i soci.
Esposto ad autorità competenti – La ricostruzione della vicenda da parte dei gruppi di opposizione è ferma al settembre 2012, quando l’Agenzia delle Dogane ha risposto ad una nota di Vus ribadendo che sui tempi di restituzione degli utili indebitamente introitati, non può intervenire alcuna prescrizione. “E’ gravissimo che ancora non siamo in possesso di questo documento – sottolinea Angelo Loretoni – perché è lo stesso Comune che non riesce a farseli consegnare dall’azienda di cui è socio, visto che le nostre richieste di accesso agli atti vengono presentate direttamente in segreteria”. La promessa con cui i consiglieri si congedano dalla stampa è quella di presentare quanto prima, probabilmente già entro la prossima settimana, un esposto che inviti le autorità competenti a far luce sulla vicenda, affinché gli eventuali responsabili paghino per gli errori commessi. “Se poi la decisione fosse quella di non procedere – sottolinea Profili – ne prenderemo atto, ma di certo non ci si potrà accusare di non aver svolto il nostro compito di opposizione, nell’interesse esclusivo di Spoleto e dei suoi abitanti”.
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