“Volver” è uno spettacolo in cui corpi di piccole donne in miniatura si confrontano con quelli delle mamme che hanno dato loro la vita. Un saggio prezioso, pieno di cose meravigliose, semplici, che vanno dritte agli organi.
Andato in scena Martedì 9 Giugno presso il Palazzetto dello Sport a Piazza d'Armi e realizzato dalla Polisportiva La Fenice di Spoleto nell'ambito della sezione danza, “Volver” ha deliziato gli occhi degli spettatori, forse pronti ad assistere al solito saggio infinito che dura ore e intorpidisce le serate.
La regia e le coreografie di Daniela Malusardi hanno invece regalato una sferzata di energia fresca, una carrellata di anime, visi, corpi dediti al movimento, al gesto. Sotto le musiche di Bach, Tchaikovski, pezzi tratti dalla colonna sonora del Favoloso mondo di Amélie, canzoni di Tori Amos e Bob Dylan, si sono alternate sullo sfondo sequenze studiate di immagini splendide.
Una chicca: le mamme si sono messe in gioco e hanno prestato i volti per un video esilarante, montato con sapienza e senso del ritmo da Alessio Cappelli, assistente alla regia, nonché danzatore esibitosi in passi a due, soli e pezzi di gruppo eseguiti con tecnica precisa e trasporto fluido, impeccabile.
Splendide, concentrate, sorridenti, accese le bambine e le ragazze che si sono alternate in scena. Delle foto e dei video dello spettacolo si sono occupati Linda e Piero Gasparri, dei costumi Marina Panait, mentre l'allestimento scenico è opera del Nuovo Teatro C.A.O.S.
I testi escono dalla penna di Elisa Cappelli. “Volver” parla di piccole cose, di quel legame unico e indissolubile che c'è tra madre e figlia, quel senso denso che sta nella trasmissione, nella crescita, nella vita concepita come un dono, un filo prezioso che si mischia ad altri fili, proprio come nella tessitura, quell'arte che è della donna e che significa abilità nell'unire, creare ponti, legare insieme, tenere in vita e dare energia sottoforma d'amore, ascolto, corpo. E tutto questo – “Volver” lo ha dimostrato – è e può essere espresso dal movimento.