Vivere la vita reale con gli occhi della fantasia, rifiutare il pragmatismo per un sogno fatto di cavalieri e dame, dove rispetto e codice d’onore sono elementi che governano l’esistenza, non parole prive di significato da sciorinare all’occorrenza. Allora viene da chiedersi: dove finisce la sanità mentale di Don Chisciotte, personaggio ideato da Miguel de Cervantes e dove inizia la sua follia? Ma è veramente follia? È ciò che hanno tentato di spiegare le ragazze del corpo di ballo A.S.D. Arabesque Danza Spoleto, come sempre magistralmente affiancate dai maestri Filippo Sodi e Matteo Budelli ed accompagnate nel loro percorso narrativo dall’attore Mirko Peruzzi.
Un percorso fatto di luci, colori, coreografie attentamente preparate ed elegantemente rappresentate che è andato in scena lunedì scorso, presso il Teatro G. Menotti di Spoleto.
Un meritato applauso ha degnamente incorniciato l’elegante finale del primo tempo, conclusosi con il matrimonio di Kitri e Basilio. Nel secondo tempo, apparentemente contrapposto al primo, una fredda Intelligenza Artificiale ha invece tentato di analizzare e comprendere le emozioni mostrate nelle diverse rappresentazioni. In questa seconda fase, la scuola di danza della Palestra X2 e la Baila Dance School si sono unite alle ballerine dell’Arabesque per passare dalla danza classica a quella contemporanea, al modern, all’hip hop.
Una alternanza di duetti e corali ha navigato una trama ricca di quelle emozioni che, soprattutto ai giorni nostri, coinvolgono e spesso travolgono indistintamente bambini, adolescenti, adulti. Gioia, fiducia, euforia, empatia, emozioni spesso contrapposte a impazienza, confusione, apatia, ansia. Amore e Odio.
Uno spettacolo teatrale, quello a cui abbiamo assistito, che pone una semplice domanda all’IA, divenuta ormai una inseparabile compagna: ma le nostre emozioni, i nostri principi, quelli sani, che peso avranno nel futuro dei nostri ragazzi?