I Vescovi umbri oggi nelle zone terremotate della Valnerina - Tuttoggi.info

I Vescovi umbri oggi nelle zone terremotate della Valnerina

Redazione

I Vescovi umbri oggi nelle zone terremotate della Valnerina

Il Card. Bassetti, "Non c’è tempo da perdere, la gente deve tornare a vivere in queste valli" | Mons. Boccardo, "Urgente ricostruire il tessuto sociale delle comunità"
Mar, 06/12/2016 - 14:21

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«Abbiamo voluto celebrare la nostra bimensile riunione in questa bellissima terra che è la Valnerina ferita dal terremoto». Così si è espresso il cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve presidente della Conferenza Episcopale Umbra, nell’avviare, martedì 6 dicembre, ad Ancarano di Norcia la riunione di tutti Vescovi delle Diocesi dell’Umbria. La giornata è iniziata all’Abbazia di S. Eutizio a Piedivalle di Preci dove mons. Renato Boccardo, arcivescovo di Spoleto-Norcia e “padrone” di casa, ha illustrato ai suoi confratelli ciò che resta dell’antico complesso monastico gravemente lesionato dai sismi del 24 agosto e del 26 e 30 ottobre. Poi, sosta alle macerie dell’altro gioiello della Valle Castoriana e Campiana, la chiesa di S. Salvatore a Campi di Norcia. Alle 10.30, invece, è iniziata la riunione dei Vescovi, che si è protratta fino alle 13.00, quando si sono trasferiti al campo sfollati di Ancarano per condividere il pranzo con le persone che hanno perso la casa e spesso anche la speranza per il futuro.

«È proprio bello vedere – ha detto il card. Bassetti – la bellissima solidarietà della gente dell’Umbria per la Valnerina, terra dove si è avviata la civilizzazione dell’Europa grazie a S. Benedetto e all’opera dei suoi monaci. La gente – ha proseguito il porporato – deve tornare a vivere in queste valli. Non c’è tempo da perdere, dobbiamo tutti lavorare insieme». Sulla stessa lunghezza d’onda l’arcivescovo Boccardo: «Siamo qui con tutti i Vescovi umbri per dare un segno concreto di vicinanza e solidarietà a questa nostra gente. La cosa più urgente è ricostruire il tessuto sociale e far tornare le persone in Valnerina. È desolante vedere i nostri paesi senza vita. Come cristiani siamo chiamati ad essere portatori di speranza tra la gente che nonostante tutto è tenace e guarda al domani con fiducia. Poi, ci impegneremo per la ricostruzione delle chiese, simbolo e identità del territorio».


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