I partiti di centrodestra del capoluogo insistono per intervenire sulla seconda rampa a Ponte San Giovanni | Anche Torgiano contraria alla mini-variante
Il Nodino di Perugia, progetto presentato con entusiasmo dall’assessore regionale Enrico Melasecche, viene bocciato dalla maggioranza a Perugia e Torgiano. Nel vertice voluto dalla governatrice Tesei proprio per non andare avanti in ordine sparso di fronte all’Anas, i sindaci dei due territori interessati dalla variante e i rispettivi rappresentanti dei partiti di centrodestra hanno ribadito la propria contrarietà a un intervento definito troppo invasivo sul piano ambientale e non in grado di risolvere il problema del traffico sul Raccordo.
Incontro a Roma
per sciogliere il Nodino
In realtà il Nodino, con il primo tratto della variante da Collestrada a Madonna del Piano, potrebbe parzialmente decongestionare il traffico sulla E45. Che forse è il problema che più sta a cuore all’Anas, in un’ottica di arterie nazionali. Anche se c’è chi obietta (non solo tra i Comitati) che comunque un intervento così complesso andrebbe ad incidere solo sul 13% del traffico diretto verso Roma.
Nodino di Perugia, così l’impatto
sul territorio: le simulazioni
Per risolvere il problema dell’imbuto che si crea a Ponte San Giovanni all’imbocco del Raccordo e tra le gallerie, a Perugia si chiede di intervenire creando la seconda rampa di accesso. Il progetto che Anas aveva prospettato qualora fosse andato in porto il progetto di Eurocommercial di ampliamento dell’area commerciale di Collestrada, quando il colosso Ikea era pronto ad investire a Perugia. Un intervento per il quale basterebbero una ventina di milioni di euro.
In alternativa, si chiede di riprendere in mano il progetto del Nodo di Perugia, ovviamente più impegnativo anche dal punto di vista economico.
Ma la soluzione del Nodino viene comunque scartata. Ed a questo punto anche la maggioranza in Regione ha preso atto della volontà dei territori, retti tra l’altro da amministrazioni dello stesso colore politico.