di Chiara Fuga (*)
Alessandro Manzoni e Giuseppe Verdi in una chiave del tutto nuova: Quirino Principe, l’orchestra e il Coro “Giuseppe Verdi” di Milano in ricordo dei due grandi protagonisti della storia risorgimentale.
Questo l'ultimo atto di un interessante progetto che ha visto la collaborazione tra gli Amici della musica, i ragazzi delle scuole superiori di Foligno, e la Redazione di Tuttoggi.info per le lezioni sul giornalismo online.
Un’ iniziativa che per il suo alto profilo culturale, non poteva concludersi se non con i due protagonisti della scena culturale e musicale del paese. Cultura e simpatia protagonisti della Conferenza preparatoria al concerto, tenutasi a Palazzo Trinci Venerdì 27 maggio.
Tra letteratura e musica, le risate non sono mancate, per un lieto fine entusiasmante insieme a Quirino Principe
Ci ha messo del suo anche la settimana di Young Jazz a Foligno che non aveva fatto i conti con l'appuntamento organizzato dagli Amici della musica, e l’inizio della conferenza è stato così accompagnato da un commento musicale -si svolgevano nel Chiostro di Palazzo Trinci le prove di un concerto di YJ- che ha, a tratti, sovrastato le parole del noto musicologo.
Una dura “lotta” di note. quella tra gli organizzatori della conferenza e i musicisti che ha fatto anche prospettare l’idea di spostare il Convegno al circolo letterario della libreria Carnevali.
Ma poi tutto si è risolto e lo spirito patriottico di Quirino Principe ha trionfato inondando la sala Trinci, tra gli applausi del pubblico e la speranza che ci sia presto un nuovo appuntamento a Foligno.
La musica, madre della poesia cosi come la contessa Clara Maffei fautrice dell’incontro tra Manzoni e Verdi.
“Questo matrimonio non s’a da fare”, in versione teatrale ,Quirino Principe, cita un verso de “I promessi sposi” di Manzoni, che ha ispirato con le sue opere importanti librettisti.
“Ma avanti a Manzoni mi sento così piccolo (e notate bene che non sono orgoglioso quanto Lucifero) che non trovo mai, o quasi mai, la parola”, così parla di Manzoni, l’egocentrico Verdi, musicista dalle mille qualità.
Dalla stanza di Palazzo Trinci, alle platee dell’Auditorium San Domenico, gremito di gente, il passo, come suol dirsi, è breve.
Sono le ore 21.00 di sabato 28 maggio, quando fanno il loro ingresso in sala l’Orchestra e il Coro Giuseppe Verdi di Milano con un organico veramente imponente. Dopo un primo ringraziamento del presidente degli Amici della musica, Ambretta Ciccolari Micaldi, la parola passa al direttore artistico Marco Scolastra che ha presentato in breve l’opera, scritta in occasione della morte di Manzoni. A dirigere l’orchestra e Coro del Verdi di Milano sono rispettivamente Xian Zhang ed Erina Gambarini, a scaldare la sala, le voci del soprano Chiara Angella, il mezzosoprano Rossana Rinaldi, il tenore Jesùs Leòn e il basso Paolo Pecchioli.
Le luci si spengono, qualche ritardatario fa il suo ingresso e la musica parte.
Dal Dies Irae, uno dei pezzi più conosciuti di Verdi al Libera me, per un vasto repertorio dal sentimento intenso.
In sala, ammirazione e applausi, per un’importante stagione concertistica, che ancora una volta ha dimostrato la straordinaria capacità organizzativa degli Amici della musica.
A conclusione di tutto il progetto vogliamo sottolineare la nutrita partecipazione del pubblico studentesco che ha saputo apprezzare tanta buona musica e ha contribuito attivamente al progetto realizzando articoli di introduzione e commento pubblicati online in occasione di ogni evento.
(*) Classe V Ap Liceo Pedagogico