Venti anni fa moriva Frank Zappa/Genio Musicale del '900 libero e dissacrante - Tuttoggi.info

Venti anni fa moriva Frank Zappa/Genio Musicale del '900 libero e dissacrante

Redazione

Venti anni fa moriva Frank Zappa/Genio Musicale del '900 libero e dissacrante

Mer, 04/12/2013 - 11:54

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(Carlo Vantaggioli)- E così 20 anni fa, Frank Vincent Zappa se ne andò a fare un giro. Era il 4 dicembre del 1993 quando un cancro se lo prese sottobraccio per allontanarlo da una folla sterminata di estimatori e puri fans. Un giro in libertà nonostante tutto, poiché l’eredità culturale di quello che ormai tutti, anche la critica più parruccona, definisce come uno dei geni musicali del ‘900, è talmente presente e radicata nei generi musicali contemporanei, che sembra quasi lui sia li a osservare tutto e tutti, con baffoni e basettoni d’ordinanza. La benemerita Rai Radio3 dedicherà l'intera giornata di oggi (4 dicembre ndr.) all'artista di Baltimora.
La generazione di chi scrive, ha vissuto tanti momenti di vita con questo personaggio, al punto che l’analisi puramente tecnica o critica, che dir si voglia, dello stesso supera di continuo la razionale freddezza necessaria per saper riconoscere le sue debolezze o i difetti, sempre che lo fossero davvero e non siano stati invece scherzi di Frank. Dopo tanti anni però, passati anche questi ultimi 20 senza una presenza fisica ed artistica, ci si accorge di quanta è la materia ancora inesplorata di un “Freak Out” come Zappa. Anche solo viaggiando in rete sulle testimonianze visive registrate e postate su Youtube, ci si rende conto di cosa poteva essere il “furore” creativo e compositivo dell’artista. Poi come in tutte le cose della vita c’è il gusto a decidere per noi e magari anche i sensi che a volte ingannano. Vederlo in vecchi filmati degli anni ’70 a volte fa un po’ impressione, un selvaggio in libera uscita. E’ storia ormai che nel perido precedente degli anni ’60, Frank fu anche incriminato per produzione di materiale pornografico. Ma a ben vedere quella faccenda è persino divertente tanto fu architettata ingenuamente per far soldi da parte di Zappa, e non staremo qui ricordarla di nuovo, basta fare un giro su Wikipedia.
Dettagli. Ecco forse attraverso i dettagli si può intuire, un simile genio, perché la pretesa di capirlo completamente è pura fantascienza. Un dettaglio quando la futura moglie Gail diceva del suo incontro con lui che era “la creatura più sporca mai incontrata…”,o un dettaglio come il nome dato al suo celeberrimo gruppo The Mothers of Invention, o come i nomi dati ai figli, Ian Donald Calvin Euclide poi riassunto in Dweezil e poi Moon Unit (la primogenita ndr.), Diva e Ahmet. Dei 4 non se ne salva uno per stranezza!
Dettagli come l’audizione di 5 ore filate, che sostenne davanti al Senato degli Stati Uniti per confutare il famoso Parents Music Resource Center, l'associazione genitoriale di Tipper Gore che supervisionava e censurava il contenuto dei prodotti musicali. Un dettaglio, e per chi scrive un capolavoro assoluto, il suo The Yellow Shark eseguito a Frankfurt, alla Alte Oper, nel 1992 con l’orchestra Ensemble Modern condotta in tandem con Peter Rundel. Un viaggio infinito tra sonorità post- industrial ed echi stravinskjiani di cui alleghiamo in video nell’articolo, quello che lo stesso Zappa descrive con un “Piece of shit…”, ma che in realtà sembra la perfetta prosecuzione e sviluppo del famoso Water Walk di John Cage.
Musicalmente, Zappa è forse più un provocatore, ma non nel senso deteriore del termine, quanto piuttosto in quello della definizione di “eccitatore”. E qui l’elenco dei brani diventerebbe improbo, ma ne basta uno per dirla tutta, Peaches en Regalia, anche questo tutto strumentale sebbene Zappa fosse anche un provetto scrittore di testi simil-Dada o giù di lì.
Nella “piccola” Spoleto, alcuni anni fa, alla fine dei ’90, un gruppo di pazzi scatenati, ma senza baffi e basettoni, si inventò una delle manifestazioni musicali rock meglio riuscite in loco negli ultimi 30 anni, senza nulla togliere ad altre che non hanno però il pregio dell’originalità, e che fu intitolata “Zappa Days”. Un programma durato per 3 edizioni che poi, come tutte le cose belle, è stato abbandonato a causa delle onnipresenti pastoie burocratiche oltre alla cronica mancanza di fondi. Sempre chi scrive era uno dei contributori della manifestazione che affollava il centro cittadino di amanti del musicista di Baltimora che si ritrovavano a Spoleto per andare ad ascoltare una delle tante e bravissime coverband che per alcuni giorni suonavano a manetta tutto quello che si poteva di Zappa. Fantastici gli aperitivi preconcerto in Piazza della Signoria, con patatine e noccioline, crodini e campari, alla bell’è meglio. Dettagli appunto.
E chissà che Frank, ancora in giro e libero, dopo 20 anni non senta il bisogno di tornare a fare una capatina a Spoleto, giusto per offrire qualcosa, magari un “Piece of shit…”. Prosit !

Riproduzione riservata


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