Variante del Cassero, l’odissea continua. Stavolta a far discutere sono i tombini installati lungo i 450 della nuova arteria, “rumorosi” e pure “pericolosi” per la vox populi.
Si tratta – come confermato anche dallo stesso assessore ai Lavori pubblici Riccardo Carletti – di un errore commesso dalla stessa azienda che ha portato avanti l’opera. I tombini, infatti, installati molto al di sotto del manto stradale – praticamente infossati – al passaggio delle auto emanavano un tonfo sordo mentre per ciclisti e centauri rappresentavano un vero e proprio pericolo.
A partire del 4 dicembre scorso, dunque, è partita la necessaria sostituzione (tuttora in corso anche questa mattina, 10 dicembre), che però ha inevitabilmente creato anche disagi alla circolazione per la presenza del cantiere ma, soprattutto, del semaforo che regola il transito alternato e rende ancor più congestionato il “traffico delle feste”.
Carletti l’ha considerata “un’altra sconfitta, perché non si può mettere in discussione un’opera da un milione e mezzo di euro per 5-6 tombini che fanno rumore ad un mese dalla loro installazione”. L’assessore ha comunque riferito che la fornitura di nuovi “chiusini” – ordinati già da fine novembre – è stata a carico della ditta esecutrice senza ulteriori esborsi da parte del Comune.
I lavori di sostituzione, ad oggi, sarebbero comunque in dirittura di arrivo, con l’ultimo tratto della variante – quello tra il parcheggio Collesi e l’elettrauto – ancora da “regolamentare”.
Questo dei tombini non è che l’ultimo episodio della travagliata storia di questa strada la quale, iniziata nel febbraio 2023, ha visto alternarsi nel tempo alcune situazioni “fantozziane” (giudicate tali dallo stesso assessore Carletti), che hanno allungato considerevolmente i tempi dei lavori, dagli espropri mancanti, fino al rinvenimento di un ponte medievale e di un pozzetto Enel, concludendo con altri ritrovamenti sotterranei tra cui prese, snodi, contatori e “saracinesche” della rete di adduzione idrica e interferenze con la rete del metano.