La nuova strada sarà percorribile non più dal 30 giugno ma da metà luglio, la pista ciclabile sarà completata ad ottobre, ancora problemi dal sottosuolo | Variante ha misure in linea con le norme funzionali e geometriche nazionali
Slitta per l’ennesima volta – stavolta sembra solo di altri 15 giorni – il termine dei lavori alla variante del Cassero di Città di Castello.
Altre situazioni “fantozziane”
La travagliata storia di questo cantiere – aperto oltre un anno fa (a febbraio 2023) – avrebbe infatti dovuto concludersi entro il 30 giugno mentre il completamento della pista ciclopedonale era previsto a settembre. A seguito di alcune situazioni – giudicate “fantozziane” dallo stesso assessore ai Lavori Pubblici Riccardo Carletti – i tempi si sono ulteriormente allungati, come già successo a causa di espropri mancanti, del rinvenimento di un ponte medievale e, a fine dicembre scorso, di un pozzetto Enel, spuntato esattamente sotto il punto in cui avrebbe dovuto sorgere la nuova rotatoria.
Ancora problemi dai sotterranei. Dalla rete idrica…
Stavolta a rallentare il cronoprogramma – che dovrebbe comunque essere prolungato di “sole” altre due settimane – sono state sempre altre soprese sotterranee, tra cui prese, snodi, contatori e “saracinesche” relativi alle rete di adduzione idrica del centro storico e della zona interessata dai lavori. “Tutti manufatti in precedenza non segnalati dall’ente gestore in fase di conferenza di servizi – ha sottolineato Carletti – , che hanno interferito con i lavori della rotatoria“. L’intervento immediato di Umbra Acque si è però protratto a sua volta a causa di difficoltà tecniche specifiche dovute alla vetustà della stessa rete idrica.
…alle interferenze con la rete del metano
Un altro problema è poi emerso con il gestore della rete di distribuzione del gas ‘Tecniconsul’, che ha segnalato alcune interferenze (“anch’esse non segnalate in conferenza servizi“) con la rete del metano sotto i plinti della pubblica illuminazione appena installati. E’ stato dunque necessario risolvere la questione con due settimane in più di lavori. Inoltre le necessarie operazioni da parte di E-Distribuzione sulle forniture elettriche hanno patito in ogni singola occasione ritardi amministrativi “fuori dal controllo del Comune”.
I nuovi tempi, cronoprogramma slitta di 15 giorni
Nonostante tutte queste problematiche, grazie all’impegno profuso dall’appaltatore, su richiesta del Comune, lavorando anche nei fine settimana e potenziando le squadre di cantieri, i ritardi sarebbero stati in parte recuperati. Si ipotizza dunque – come affermato da Carletti in Consiglio comunale – di poter avere percorribile la variante stradale per circa metà luglio mentre la pista ciclabile sarà pronta a ottobre. Un ritardo di 15 giorni per entrambe le opere.
“Quella strada è troppo stretta!” ma le misure smentiscono l’occhio
Per quanto riguarda, invece, la larghezza della carreggiata della variante (nella foto) – che a colpo d’occhio a molti tifernati è sembrata sempre troppo stretta per essere un doppio senso di marcia – questa è larga 7 metri nel punto più stretto e 7.50 nel punto più ampio, assolutamente in linea con quanto previsto dalle norme funzionali e geometriche per la costruzione delle strade (Decreto 5 del novembre 2001). Per chi avesse ancora dubbi, dunque, potranno passare tranquillamente due camion allo stesso momento.
La zona ciclopedonale sotto il bastione del Cassero
Carletti ha infine ricordato che l’eliminazione della “strozzatura” sotto il bastione del Cassero (larga peraltro 6,65 metri) e la sua trasformazione in zona ciclopedonale è stato uno dei principali motivi per cui questo progetto – che prevede anche l’ampliamento del parcheggio Collesi e un ascensore per salire ai giardini del Cassero – è stato finanziato.
La riflessione di Andrea Lignani Marchesani (Castello Civica) in Aula ha riguardato la ciclopedonalità a suo avviso “parziale, dato che finito quel tratto si tornerà ad una viabilità mista“. Ecco perché il consigliere ha proposto, in futuro, una riflessione più ampia dello spazio che si andrà a creare, “magari non trasferendoci il mercato com’era stato paventato ma farne un luogo di eventi: penso ad un collegamento con l’anfiteatro restaurato o ad una transitoria Mostra del Cavallo in ripresa con degli stand, che chiaramente creerebbe un valore aggiunto”.