Venerdì 24 febbraio (ore 10) la posa della prima pietra, il sistema contribuirà anche ad evitare circa 500.000 chilogrammi di anidride carbonica ogni anno
A Sospertole, piccola frazione del Comune di Valfabbrica, nei prossimi mesi sarà attivo un impianto agrivoltaico per ottenere energia e prodotti agricoli dalla stessa superficie.
La posa della prima pietra, per l’inizio dei lavori che porteranno alla realizzazione in Umbria di un Sistema Agrivoltaico Avanzato, è in programma venerdì 24 febbraio (dalle ore 10). Seguirà un workshop ad invito riservato ad operatori del settore dal titolo: “Agrivoltaico: energia, cibo e fertilità dalla terra. Il ruolo dell’Open Innovation Lab nell’era dei big data”. Un evento per condividere le idee e per capire insieme il nuovo ruolo dell’agricoltura.
Artefice del progetto è Akren, che sviluppa progetti agrivoltaici e metterà in pratica un impianto pilota su una azienda agricola di 40 ettari inserita nella collina umbra. La società coglie così gli spunti dati dalle esigenze di transizione ed autonomia energetica, realizzando un impianto che produrrà energia rinnovabile per circa 500 famiglie valorizzando la produzione agricola.
L’iniziativa includerà un centro di ricerca ed innovazione “Open Innovation Lab” nel nascente settore agrivoltaico, nuova disciplina integrata e nuova tecnologia che concilia la produzione di energia verde e cibo. Il progetto innovativo integrato in un contesto collinare è pensato in collaborazione con Cesar, spinoff dell’Università di Perugia.
Questo impianto contribuirà ad evitare circa 500.000 chilogrammi di anidride carbonica ogni anno, equivalenti ad aver piantato circa 4 mila alberi oppure ad aver eliminato le emissioni prodotte da 300 auto di media cilindrata.
“Il nostro obiettivo etico – afferma Maurizio Commodi (fondatore di Akren) – è la sfida dichiarata al cambiamento climatico ed alla riduzione della fertilità dei terreni agricoli: l’agrivoltaico come mezzo per combattere l’avanzamento delle zone aride e riportare fertilità, cibo e ricchezza nei territori svantaggiati”.