Si parlerà della possibilità di far nascere una completa filiera della canapa industriale in Valnerina nel convegno in programma per sabato 28 settembre a Sellano. L’appuntamento è a partire dalle ore 10 nella sala congressi presso il plesso polifunzionale.
La mattinata si aprirà con l’intervento di Roberto Battista, consigliere comunale di Sellano, che farà una introduzione alla conferenza. Quindi Benedetta Martini, del Museo della Canapa, parlerà de “La canapa nella tradizione locale e in prospettiva futura”. Sarà poi la volta dell’associazione Canapamo / Officina Biomat startup innovativa: associazione di promozione sociale che gestisce il Coordinamento di attività basate sulla canapa. Svolge ed organizza eventi di informazione e sensibilizzazione, organizzazione di rete di operatori, riconosciuta dalla Regione Umbria e portatrice di interesse per il settore della canapa presso il MIPAAFT.
Alle 11 l’intervento del sindaco di Sant’Anatolia di Narco, Tullio Fibraroli, su “Gli stabilimenti per la lavorazione della canapa come volano di sviluppo per il territorio della Valnerina”. Quindi l’architetto Alessandro Bruni (Spoleto Progetti A2G e Università di Perugia) ed il dottor Paolo Pacifici (Studio Pacifici) parlerà di “Nuove filiere della canapa in Umbria per l’innovazione dell’imprenditoria agricola nello sviluppo di sistemi antisismici eco-compatibili”. Sarà illustrato il progetto realizzato in collaborazione con 8 aziende agricole della Valnerina – il Dipartimento di ingegneria Civile ed Ambientale dell’Università degli Studi di Perugia – ENEA Centro Ricerche Casaccia – Museo della Canapa e altri partner tecnici e scientifici.
Sarà poi la volta del dottore agronomo Alfredo Battistini, esperto sulla normativa del settore della canapa industriale. Mentre Melania Tozzi di Canapacruda, parlerà della carta di canapa, la fibra come materia prima per produzioni artigianali. La canapa come materia prima per un’infinità di prodotti alimentari, cosmetici e terapeutici sarà il tema trattato da Le Canapaie.
Mentre l’architetto Paule Favre (Studio Architettura e ambiente di Spoleto) relazionerà su “La casa bioclimatica mediterranea: costruire in canapa e calce. Progetti realizzati in Umbria”. Infine Antonio Trionfi Honorati porterà la testimonianza sulla costruzione di un’abitazione in canapa sperimentale, con balle di canapa e esperienza di produzione agricola.
“La nostra area – spiegano i promotori del convegno – soffre di problemi comuni a tutte le aree interne, non solo italiane. L’economia tradizionale non offre opportunità sufficienti a motivare i giovani a restare o a investitori esterni di stabilirsi qui. Puntare solo sul turismo non basta e finisce per snaturare l’essenza di questi luoghi, quindi è necessario inventare qualcosa di nuovo che tenga conto del contesto socio-economico attuale.
Tra gli ambiti che meritano la nostra attenzione quello della canapa è l’unico al momento che offre delle prospettive a lunga scadenza che coinvolgono tutti i settori della nostra micro-società, dalla produzione agricola all’artigianato alla piccola impresa, e in un modo ecologico e sostenibile.
Tra le infinite applicazioni della canapa alcune non sono perseguibili, come la produzione tessile, per la quale occorrono grossi investimenti senza possibilità di competere con giganti da paesi come Cina, Russia e Canada, altre sono necessariamente di scala ridotta e non possono da sole costituire una risposta alla mancanza di lavoro, come le produzioni artigianali e alimentari, queste però potrebbero fiorire in un contesto che si basasse principalmente sulle due aree di impiego che presentano le più grandi opportunità di impiego e profitto per il futuro. Una è quello dell’edilizia ecologica e antisismica, che ha un grande futuro e guadagna di significato in un’area soggetta a ripetuti terremoti, un’area che potrebbe, attraverso la canapa ma non solo, divenire palestra di sperimentazione per l’edilizia ecologica e antisismica e luogo di produzione di materie prime e manufatti. Le tecnologie che abbiamo a disposizione oggi, insieme a materiali come la canapa, rendono possibile costruire e restaurare in modo sano e sicuro, senza nemmeno i problemi enormi di smaltimento che sono tipici di altri materiali. L’altra area che offre grandi opportunità per il futuro è la produzione di manufatti in canapa a sostituzione della plastica mono-uso. Tra due anni, meglio tardi che mai, le plastiche mono uso scompariranno, lasciando aperto un vasto mercato per la produzione di un’infinita gamma di prodotti. La canapa è una di quelle materie prime adatte a produrre alternative alla plastica, e quindi l’area più promettente per consentire di creare una filiera completa, dalla produzione agricola a quella artigianale e della piccola industria. E’ un’opportunità da non perdere.
Questa conferenza ha l’intento di esaminare queste prospettive e il contesto nel quale si inseriscono in un modo pragmatico e realistico, non parleremo quindi dei benefici della canapa, che tutti conosciamo, ma di come intorno a questa umile pianta si possa costruire un’economia vivace e proficua”.