Una riforma del sistema salute Umbria Sud: il piano di sei associazioni del terzo settore, attive per un nuovo modello organizzativo sanitario.
Avviare un processo di definizione di un nuovo modello organizzativo sanitario: è emerso questo dalla conferenza stampa di presentazione del documento unitario di sei associazioni del terzo settore, sulla riforma del sistema salute dell’Umbria sud.
Venerdì mattina, nella sala Convegni del Cesvol Umbria, sede di Terni, hanno preso parte alla conferenza ben sei associazioni del terzo settore: “Cittadini liberi”, “Pensare il domani”, “Terni Valley”, “Terni città universitaria”, “Interamnopolis”, “La Pagina”.
Nuovo modello sanitario: salvaguardare autonomia aziende ospedaliere
Il nuovo modello organizzativo sanitario dovrebbe salvaguardare l’autonomia delle Aziende ospedaliere. Allo stesso tempo permetterebbe di definire la programmazione del numero e delle funzioni delle Usl su base territoriale omogenea; un modo per interrompere il sotterraneo processo di accorpamento regionale di funzioni su Perugia, come accade già, stando a quanto riportato, nel caso dei servizi di prevenzione.
Il valore dell’assistenza territoriale e della prevenzione
Nel quadro di un ripensamento complessivo del sistema sanitario a livello regionale e locale è cruciale, inoltre, il rilancio dell’assistenza territoriale e della prevenzione. A Terni, si legge in una nota, l’assistenza territoriale e l’innovazione hanno avuto un’importante storia di innovazione su forte impulso degli enti locali, precorrendo l’introduzione della riforma sanitaria.
Case per la Salute e Case della Comunità, un ruolo strategico
Nella medicina del territorio è chiaramente emersa la necessità di sviluppare una maggiore capacità di presa in carico di quella casistica che oggi sovraccarica l’ospedale. In questo contesto assumono un ruolo strategico le Case per la Salute o le Case della Comunità; un punto nodale del raccordo tra ospedale di alta specializzazione, medicina specialistica, medicina generale e assistenza domiciliare distrettuale.
Le funzioni di Case per la Salute e Case della Comunità
Nelle Case della Salute o nelle Case della Comunità primarie, nello specifico, devono trovare spazio i punti di primo soccorso, gli ambulatori per le visite specialistiche, posti letto per ricoveri temporanei. Ma anche ambulatori per i medici di base, centri di riabilitazione, servizi sociali, servizi specializzati come il Sert, il Sim, i consultori.
Investimenti sulla telemedicina e sui big data sanitari
Per potenziare la medicina territoriale, poi, occorrerebbe immediatamente programmare e investire sulla telemedicina e sui big data sanitari. In questa visione rientra il tema sempre più rilevante dell’assistenza domiciliare integrata e della residenzialità. Un esempio, in questa direzione, è rappresentato dalle Case di Quartiere: piccole strutture dove gli anziani possano essere ospitati ed assisiti, in collaborazione con le famiglie, mantenendo il contatto vitale con il territorio e la comunità.
Il nuovo ospedale di Terni, un punto centrale del piano
E’ stato per di più toccato il tema del nuovo ospedale di Terni, un punto importante del disegno di riprogettazione della medicina territoriale. La progettazione del nuovo ospedale, secondo quanto si apprende, dovrebbe tener conto dello sviluppo atteso per i prossimi anni di un’assistenza sanitaria preventiva e proattiva, basata sull’utilizzo delle tecnologie digitali e sulle grandi basi dati, nonché sull’efficienza e sostenibilità energetica; dell’evoluzione degli stessi luoghi fisici dell’assistenza, che dovranno essere funzionali a percorsi essenziali e specifici; della adeguatezza di un ospedale ad alta specializzazione per i casi più complessi, coordinato con hub e strutture più piccole per il monitoraggio e l’assistenza meno complessa, come day surgery, day hospital.
Tanti progetti legati al nuovo ospedale
Per rilanciare il ruolo di bacino interregionale è opportuno che il nuovo ospedale sia progettato e realizzato fuori da contesti urbani congestionati; e preferibilmente in prossimità di snodi viari primari. L’attuale struttura, almeno nelle parti più funzionali, potrebbe addirittura essere riutilizzata e riconvertita. La discussione sul Nuovo Ospedale di Terni, oltre a ciò, deve necessariamente contemplare il rafforzamento della presenza della Facoltà di Medicina. Un aspetto degno di considerazione, questo, sul fronte di nuovi corsi, ma anche per definire nuove esperienze nel settore della ricerca medico-scientifica.
Un Osservatorio per la sanità territoriale
Tematiche di straordinaria importanza, insomma, che potrebbero segnare il destino della nostra comunità. Per tale ragione si è pensato di istituire una Commissione, un Osservatorio permanente per l’analisi, lo studio e le proposte relative ai temi della sanità territoriale. Il fine: sottoporre, in modo trasparente, ad una valutazione costi-benefici, le proposte progettuali oggi in campo.
Affianco all’Osservatorio permanente, infine, un Gruppo di Comunicazione, per animare e rendere ampiamente partecipato il dibattito pubblico.