(Fda) Il prezzo orario era inferiore e così un cantiere per la costruzione di una centrale elettrica fotovoltaica, in aperta campagna nei pressi di Perugia, ha scelto di affidare la vigilanza a un dectective privato, un investigatore in regola, al posto di una guardia giurata.
Peccato che un controllo amministrativo al cantiere, da parte della divisione amministrativa della questura di Perugia, abbia fatto emergere l'irregolarità e scattare una denuncia e una segnalazione alla Prefettura circa l'agenzia di investigazione -che ora rischia la revoca sospensione della licenza- per aver “adibito illecitamente il proprio dipendente a mansioni che non poteva svolgere, esponendolo tra l’altro a gravi rischi”.
“L’utilizzo di guardie giurate armate per la vigilanza alla proprietà è imposto dalle leggi -spiegano dalla questura- perché solo un operatore in uniforme, armato, adeguatamente equipaggiato ed in costante contatto radio con la propria centrale operativa può assicurare una idonea vigilanza a beni di ingente valore senza mettere a rischio la propria incolumità”. Gli investigatori, al contrario, non sono armati e non hanno uniforme, e possono svolgere solo i compiti espressamente previsti per legge e riportati nella licenza rilasciata dal Prefetto.
I poliziotti hanno denunciato all’Autorità Giudiziaria il titolare della Agenzia di Investigazioni della città per violazioni al Tulps, per aver effettuato abusivamente attività di vigilanza .