(Ale.Chir. e Car. Cer.) – Consegnato questa mattina a Palazzo Cesaroni, nella Sala della Partecipazione, il Premio Umbria Mia Umbria, che tante polemiche aveva scatenato nei scorsi mesi. Dopo un rinvio di quasi due mesi, oggi c’è stata la cerimonia ufficiale, presieduta dal presidente dell’omonima associazione, Mauro Lolli. A ricevere il trofeo, un piatto in ceramica umbra sul quale sono incise le motivazioni, sono stati nell’ordine il professor Massimo Fabrizio Martelli, della Scuola di Ematologia ed Internistica, la consigliere regionale Pdl Maria Rosi, Gianfranco Chiacchieroni, già sindaco di Marsciano e consigliere regionale PD e infine Giovannino Antonini, presidente della Spoleto Crediti e Servizi, holding che controlla Banca Popolare Spoleto. Giunto alla seconda edizione, il “Umbria Mia Umbria” quest’anno ha contato 4 premiati, anziché 3, per l’ex aequo di due dei protagonisti (che Lolli non ha voluto indicare.
Polemiche – il presidente non ha voluto indicare neanche il numero dei voti riportati dai singoli protagonisti dell’evento. A Tuttoggi.info, correva il mese di maggio scorso, Lolli confermò di aver ricevuto circa 2.500 voti espressi fra i soci dell’associazione e quanti avevano utilizzato un apposito tagliando pubblicato lo scorso inverno su alcune edizioni di un quotidiano umbro. Un metodo un po’ insolito per individuare le ‘eccellenze’ umbre. Basta infatti accaparrarsi qualche copia dei tagliandi e il gioco è fatto. Dai trofei è sparita anche l’indicazione “Premio Città di Todi”, forse proprio a seguito dell’interrogazione del Pd tuderte che aveva protestato nei confronti del sindaco Ruggiano per l’utilizzo “improprio” del nome della città. Il presidente ha colto oggi l’occasione per rigettare tutte le accuse che, a suo dire, sarebbero arrivate anche dallo stesso palazzo della Regione. “Ci hanno accusato di aver scelto i vincitori in base ad una logica clientelare e di favoritismi. La nostra Associazione ha un attivo di bilancio di 240 euro. Consegniamo questi premi mettendoci le mani in tasca. Nessuno può pertanto accusarci di nulla”.
I premiati – il primo Piatto è stato consegnato al prof. Martelli (consegnato dal dottor Merante). Poi è stata la volta di Maria Rosi (consegnato dal collega del gruppo Pdl Massimo Monni) che ha voluto dedicarlo alla memoria del papà, di Gianfranco Chiacchieroni (l'a dottoressa Claudia Bottini) e del presidente Antonini (avvocato Piccinino).
Occhi puntati – mai momento poteva essere più imbarazzante per ricevere un premio. A sette mesi dal defenestramento da Bps imposto dalla Banca d’Italia e a 10 giorni dalla clamorosa mozione di sfiducia da presidente Scs, Giovannino Antonini si è presentato all’appuntamento sereno e mostrando pure un certo ottimismo. D’altra parte la motivazione non poteva che incoraggiarlo: “Per essersi distinto, quale Presidente della Bps, con impegno, competenza e forza a difesa dell'autonomia bancaria del territorio Umbro – si legge sul Piatto in ceramica – per aver triplicato, sotto la sua presidenza, il numero degli sportelli bancari e creato centinaia di assunzioni: per aver impegnato la banca in opere meritorie nell'arte e nella cultura della nostra regione: per essersi opposto, con esposizione personale, alla fagocitazione delle piccole realtà imprenditoriali, economiche e finanziarie della nostra Umbria da parte di grandi gruppi”. Antonini, dopo aver ringraziato Lolli e i presenti, ha lanciato il suo j’accuse, anche se ancora una volta non ha fatto riferimenti precisi: “Bps è l’ultima banca rimasta autonoma sul territorio, nonostante sia attaccata su tutti i fronti dai centri di potere e dal grande capitale. Non dobbiamo consentire che le banche autonome siano fagocitate. Vi chiedo perciò un aiuto, per diventare forti come le banche del nord. Insieme ai risparmi della gente ho dovuto salvarla 3 volte”. Peccato che a Palazzo Koch la pensino diversamente. E da qualche giorno anche all’interno dello stesso Cda Scs.
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(Aggiornato alle 9.35 del 7 nov. 2011)
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