Umbria in zona rossa per morti sul lavoro: Di Franco, neo segretario nazionale Fillea, rilancia l’impegno sulla sicurezza - Tuttoggi.info

Umbria in zona rossa per morti sul lavoro: Di Franco, neo segretario nazionale Fillea, rilancia l’impegno sulla sicurezza

Redazione

Umbria in zona rossa per morti sul lavoro: Di Franco, neo segretario nazionale Fillea, rilancia l’impegno sulla sicurezza

Mar, 15/10/2024 - 07:56

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L’Umbria è ufficialmente in zona rossa per le morti sul lavoro, un primato drammatico che la vede al secondo posto a livello nazionale in termini di incidenza, come riportato dall’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega Engineering. I dati aggiornati al 31 agosto di quest’anno destano preoccupazione e sgomento:13 le vittime, di cui tre in provincia di Terni e dieci in quella di Perugia. Con un indice di incidenza pari a 36 decessi ogni milione di lavoratori, l’Umbria si colloca nettamente sopra la media nazionale, che si attesta a 21,5. La situazione italiana non è meno preoccupante. A fine agosto, si registrano 680 vittime, 507 delle quali decedute in occasione di lavoro e 173 in itinere. Il confronto con lo stesso periodo del 2023 mostra un incremento delle vittime in occasione di lavoro (+7) e in itinere (+16), segnali di un fenomeno ancora lontano dall’essere risolto.

Per quanto riguarda la nostra regione, da un lato il numero delle vittime sul lavoro è diminuito del 31% rispetto allo stesso periodo del 2023, in controtendenza rispetto alla media nazionale, che ha visto un incremento del 3,2%. In particolare, la provincia di Terni ha registrato una riduzione significativa dei casi mortali, con un calo del 66%. Ma d’altra parte, nonostante questo miglioramento, la tendenza generale rimane preoccupante: nel 2023 si sono registrati 25 decessi, contro i 21 del 2018.

Preoccupante anche l’aumento degli infortuni sul lavoro, cresciuti, stando ai dati Inail, del 4,7% nei primi sette mesi del 2024, superando la media nazionale. Ancora più allarmante è il dato sulle malattie professionali, che ha visto un’impennata del 69,7% nello stesso periodo.

In questo quadro doloroso in cui i numeri restituiscono solo in parte le lacune sul fronte sicurezza e prevenzione, resta evidente l’urgenza che le istituzioni raccolgano il grido d’allarme del sindacato e che l’attenzione sul tema non resti episodica e emozionale. La Fillea Cgil ribadisce con forza il proprio impegno nella promozione della sicurezza sul lavoro. “Ogni incidente mortale è una sconfitta per tutti. Vanno raddoppiati sforzi e risorse per prevenire tragedie che si possono e si devono evitare,” dichiara la segretaria generale Fillea Cgil Umbria, Elisabetta Masciarri “Servono più ispettori del lavoro per garantire che le norme vengano rispettate, ma anche provvedimenti più severi e strutturali, perché, pensando alla patente a crediti, recentemente introdotta, la decurtazione di punti in caso di mancata sicurezza sul lavoro che avviene a fatti già avvenuti e la possibilità di recuperarli attraverso, ad esempio, l’investimento in corsi di formazione, potrebbe non rappresentare un deterrente sufficiente, se non accompagnata anche dall’istituzione di una Procura nazionale che si occupi dei reati in materia di salute e sicurezza, come ribadito ieri dal neoeletto segretario generale della Fillea Cgil, Antonio Di Franco, in occasione della 74° Giornata nazionale contro le morti sul lavoro. A lui – conclude Masciarri – vanno i nostri migliori auguri di buon lavoro, certi che saprà affrontare, con l’efficacia e la determinazione necessari, le sfide presenti e future per tutelare al meglio le lavoratrici e i lavoratori”.


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