Umbria Acque, conti in salute ma problemi di investimento - Tuttoggi.info

Umbria Acque, conti in salute ma problemi di investimento

Redazione

Umbria Acque, conti in salute ma problemi di investimento

L'audizione dei vertici al comitato di monitoraggio
Gio, 09/10/2014 - 13:24

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Il Comitato per il monitoraggio e la vigilanza sull’amministrazione regionale, presieduto da Maria Rosi, ha ascoltato a Palazzo Cesaroni i vertici di Umbra Acque spa. Dall’audizione è emerso che la società è in salute, che ha chiuso l’ultimo bilancio con un utile di 3 milioni di euro, che ha risolto i problemi di cassa grazie ad un finanziamento bancario di 12 milioni di euro; ma rimane il problema degli investimenti e Umbria Acque rischia, per lungaggini burocratiche, di perdere i finanziamenti per i 14 progetti sulle fognature e sugli impianti di depurazione richiesti dall’Unione Europea, necessari per non incorrere nelle sanzioni comunitarie.

Il presidente di Umbra Acque, Enrico Menichetti, ha ricordato come “la società abbia una governance abbastanza farraginosa e debba rispettare scelte fatte ad altri livelli su tariffe e pianificazione. Nel 2013 abbiamo avuto a disposizione solo 10 milioni di euro per gli investimenti, mentre per il nostro territorio servirebbero 40 milioni all’anno. La vita media degli acquedotti è di 30-40 anni, mentre quelli umbri è in media superiore ai 50 anni. Questo impone investimenti importanti che la tariffa non può sostenere. Anche perché i soci pubblici di Umbra Acque in questi anni hanno favorito tariffe sostenibili, tanto che le nostre sono le più basse dell’Umbria e in media con quelle nazionali. Diventano quindi fondamentali altri canali di investimento, magari pensando ad un piano nazionale di investimenti in cui si decidano le priorità. Umbra Acque è una società in salute: dal 2007 al 2013 non è mai andata in rosso, ma ha sempre prodotto utile che nel 2013 è stato di 3 milioni di euro. Risultati ottenuti grazie ad un’opera molto importante di razionalizzazione e contenimento dei costi: basti pensare che i dipendenti sono passati negli ultimi anni da 357 a 341 e gli appalti sono oggi per 600mila euro di lavori da dare in esterno mentre prima erano oltre 3 milioni di euro. Questo ci ha consentito di ottenere, da poche settimane, 12 milioni di euro di finanziamento a lungo termine da un istituto bancario, dopo 2 anni in cui non riuscivamo ad avere credito neanche sul medio periodo. Grazie a ciò non solo abbiamo avuto evidenti vantaggio sugli interessi, ma siamo anche riusciti a risolvere i nostri problemi di liquidità”.

Il nuovo amministratore delegato di Umbria Acque, Paolo Pizzari, ha lanciato un grido di allarme: “siamo preoccupati – ha detto – dalla lunghezza dei tempi dell’iter autorizzativo per gli investimenti sulle fognature e sugli impianti di depurazione. Facciamo un appello a tutti coloro che possono aiutarci per velocizzare l’iter dei 14 progetti così da usare bene i fondi europei che, anche grazie alla Regione, sono stati faticosamente portati a casa e non rischiare di perderli. Altrimenti incorreremo nelle sanzioni comunitarie. Il decreto Sblocca Italia aveva provato a ridurre i tempi, ma il risultato è stato contrario: lasciando discrezionalità alle Regioni su quali opere sottoporre a valutazione di impatto ambientale, queste hanno deciso di richiederla per tutte, anche quelle per cui prima non era necessario. Ora siamo costretti a fare una corsa contro il tempo per riuscire a finire questi 14 progetti”.

Sollecitati dagli interventi di Massimo Buconi (Psi) e Andrea Smacchi (Pd) i vertici di Umbra Acque hanno sottolineato il problema delle infrastrutture “che si stanno disfacendo, con perdite degli acquedotti che si aggirano in media sul 50 per cento, con una situazione a macchia di leopardo: a Perugia siamo al 34 per cento, a Gubbio al 60-65 per cento. Oggi possiamo dedicare solo 500mila euro per la ricerca e la riparazione delle perdite. Una cifra esigua, che ci consente di intervenire solo su 5 km di acquedotti. Servirebbe un piano di investimenti per il settore idrico per ammodernare le nostre infrastrutture, anche perché la pianificazione europea dà priorità a fogne e impianti di depurazione”. Il Comitato ha deciso che riascolterà nuovamente Umbra Acque prima della fine della legislatura, cercando nel frattempo di essere di aiuto nel velocizzare gli iter dei progetti di Umbra Acque.

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