TUTTI PAZZI PER "PORCHETTIAMO", FESTIVAL DELLE PORCHETTE D'ITALIA (foto ed. 2010) - Tuttoggi.info

TUTTI PAZZI PER “PORCHETTIAMO”, FESTIVAL DELLE PORCHETTE D'ITALIA (foto ed. 2010)

Redazione

TUTTI PAZZI PER “PORCHETTIAMO”, FESTIVAL DELLE PORCHETTE D'ITALIA (foto ed. 2010)

Lun, 10/05/2010 - 16:47

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Quello appena passato è stato un weekend gastronomico-culturale all'insegna di uno dei cibi più gustosi, antichi e popolari del centro Italia e del Paese. Intere famiglie, giovani, grandi e più piccoli sono stati conquistati dalla porchetta, o meglio dalle porchette. Due giorni passati in compagnia di un vero e proprio cult della tradizione gastronomica italiana. Questo straordinario cibo di strada del centro Italia è stato protagonista a San Terenziano con degustazioni, abbinamenti particolari (con i vini della Strada del Sagrantino, birre e pani artigianali), esposizioni, passeggiate, approfondimenti per operatori del settore e appassionati consumatori, oltre che con originali iniziative che hanno divertito persone di diverse generazioni. Insomma, “Porchettiamo, il festival delle porchette d'Italia” con la sua prima edizione è stato ricco di spunti, ma anche di riflessioni, che sono andati ben oltre i semplici assaggi, “rilanciando” così la porchetta nel firmamento della migliore tradizione gastronomica italiana. Sono state “raccontate” tradizioni, identità e differenze di una prelibatezza che affonda le sue radici nella storia e nei territori di provenienza. “Porchettiamo”, evento organizzato dalla società Miva Srl di Marco Brilli e Anna Setteposte, si è dimostrato quindi un evento originale e unico, nato per valorizzare un grande patrimonio storico e gastronomico, oltre che per mettere assieme diverse porchette con i loro stili e le rispettive peculiarità. Tantissime persone hanno così potuto gustare una straordinaria carrellata delle diverse porchette del Centro Italia – dal Lazio alle Marche, dall'Abruzzo alla Toscana, fino ovviamente all'Umbria – abbinate alle birre artigianali dei migliori produttori italiani o ai grandi vini della Strada del Sagrantino. Grande successo ha infatti ottenuto anche l'Enoteca della Strada del Sagrantino che ha saputo ricreare, in chiave elegante e contemporanea, la suggestiva atmosfera delle antiche “fraschette”, luoghi privilegiati per il consumo di vino e porchetta. Nella “Piazza delle Porchette”, in rappresentanza dell'Abruzzo c'era la porchetta di Nicola e Salvatore Genobile di Torrevecchia Teatina, oltre all'antica porchetta di Campli. Dal Lazio, invece, non poteva mancare quella di Ariccia, presentata dalla Norcineria di Roberto Azzocchi. La Gastronomia La Rovere di Tiziano Tombari, proveniente da Calcinelli di Saltara, ha inoltre partecipato in rappresentanza delle Marche. Dalla Toscana non poteva mancare la porchetta di Aldo Iacomoni, storico macellaio di Monte San Savino. Ed infine l'Umbria, rappresentata dalle porchette di Grutti (Enrico Natalizi, Mauro Benedetti, Maurizio Biondini), Costano (Sagra della Porchetta), Casalalta (Antica Salumeria Amato Granieri) e Pantalla di Todi (Tiberina Carni di Giancarlo Mastrini). A San Terenziano erano presenti, insomma, le vere e proprie “patrie” – borghi, città e regioni – di questa tradizione italiana antichissima, ma che sempre più, a quanto pare, sta “guardando a nuovi mercati”, visto il successo crescente che la porchetta sta avendo in America. Specialmente a New York, infatti, sono ormai quasi una ventina i chioschi che la vendono agli incroci delle famose avenue. Si è parlato anche di questo durante la tavola rotonda “La porchetta, dalle origini al panino” che venerdì scorso a Gualdo Cattaneo ha fatto da prologo all'evento di San Terenziano. Sono intervenuti Angelo Corsetti (direttore Coldiretti Umbria), Alessandro Maurilli (giornalista Radio Rai), Ennio Picchio (dottore specialista in scienze dell'alimentazione) e Giovanni Picuti (avvocato e giornalista), oltre al sindaco di Gualdo Cattaneo Andrea Pensi e all'Assessore alla Promozione del Territorio, Giuliano Sfascia. Attraverso questo momento di riflessione sul valore storico-antropologico della produzione della porchetta e della lavorazione del maiale in genere è stato messo in evidenza come la porchetta dovrebbe essere anche rivalutata dal popolo dei salutisti – è infatti un cibo di alto gradimento e digeribilità, con una percentuale di grassi che va dal 10% al 20% – e come sia uno dei cibi più apprezzati e diffusi d'Italia, presente da tempo immemore nelle piazze, nelle strade e nei mercati dei nostri paesi e borghi. Sono stati infatti i baracchini degli ambulanti, è stato ricordato, a “salvare” la porchetta e a non farla dimenticare. Durante l'incontro è stato poi sottolineato come questo cibo riesca e mettere insieme tutte le grandi tematiche di attualità del settore agroalimentare (identità, terriotorialità, tipicità, tracciabilità della produzione, filiera corta e vendita diretta). Un patrimonio storico e gastronomico che, abbinato al classico panino, può anche essere visto infatti come “antidoto” per combattere la crisi perché cibo completo e soprattutto molto economico (il costo di panino e bibita è infatti sotto i 5 euro!). Moderatore del convegno è stato Antonio Boco, giornalista del Gambero Rosso e membro del comitato organizzatore di “Porchettiamo”, che inoltre ha tenuto a San Terenziano le molto frequentate degustazioni guidate, attraverso le quali si è potuto svelare il piacere di una buona porchetta, accompagnata dai pani artigianali e in abbinamento ai vini del territorio di Montefalco. Sul fronte delle birre artigianali italiane è stata invece Fermento Birra a proporre percorsi guidati con abbinamento birra-porchetta. Ad allietare l'evento, infine, non sono mancate musica e iniziative di vario genere dedicate ai grandi e ai più piccoli (“Pig nic” e passeggiata fra prati, chiese e castelli medioevali lungo i colli di San Terenziano, “Il Maiale in mostra”, lavorazione della pietra rosa di San Terenziano, “Il salvadanaio a colori”, “Trenino di Campagna”, “Raduno Vespa Club”).


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