Asfissia da annegamento. Questa la causa del decesso di D.D, il 20enne di origine albanese gettatosi nel Tevere per sfuggire alle forze dell’ordine dopo il furto ain un bar di Città di Castello lo scorso weekend. Ciò è emerso dall’autopsia effettuata ieri (venerdì 3 marzo) dal medico legale Massimo Lancia su disposizione del pm Mario Formisano. Sul corpo del giovane, infatti, non sono state rilevate altre particolari lesioni che avrebbero potuto ricondurre ad una causa diversa dall’annegamento.
Le acque del Tevere, che la notte del colpo erano particolarmente agitate, avevano dunque travolto il ragazzo. La sorte ha invece voluto che l’amico, anche lui gettatosi nel fiume, si salvasse aggrappandosi ad un ramo. Lo stesso, quasi 24 ore dopo, aveva poi trovato il coraggio di confessare il furto in questura e denunciare la scomparsa di D.D, il cui corpo è stato ritrovato solo martedì scorso, dopo due giorni di ricerche da parte dei vigili del fuoco.
Oggi probabilmente verrà dato il nulla osta per riconsegnare la salma alla famiglia e dar luogo così ai funerali che si terranno in Albania. Sempre nella giornata odierna ci sarà una veglia di preghiera per il 20enne nella Cattedrale tifernate, dove alle 18.30 verrà celebrata una messa in suo onore, alla fine della quale amici e conoscenti ricorderanno il giovane con propri pensieri e parole.