La tribuna e la gradinata dello stadio “Enzo Blasone” della città di Foligno, per grandezza il terzo stadio dell’Umbria, saranno intitolate al “Presidentissimo” Angelo Giacinti, già presidente del Foligno Calcio che conquistò la Serie C1, e ad Adelmo Pizzoni, per anni dirigente della società calcistica. L’iniziativa è stata proposta lo scorso 8 dicembre da Alessandro Bianchini in occasione della presentazione del suo libro “Foligno calcio la squadra del cuore”: l’amministrazione comunale ha subito accolto l’idea approvando il 24 marzo, in consiglio, tale intitolazione. Così sabato 23 aprile, alle 14.20 circa, prima della partita Foligno-Lucchese, valevole per la 31° giornata del Campionato di Lega Pro – Prima Divisione – Girone B, si svolgerà la cerimonia ufficiale, “magari con il sindaco Nando Mismetti ed i figli di Giacinti e Pizzoni”, come ha auspicato il presidente Maurizio Zampetti, in cui si provvederà ad apporre le targhe.
Il vicesindaco con delega allo sport, Massimiliano Romagnoli, ha ricordato ieri mattina, nella conferenza stampa di presentazione dell’evento, lo spessore dei due personaggi che “hanno dato tanto al Foligno Calcio. Giacinti ha rappresentato la nostra città e i valori dello sport, dell’amicizia e della fratellanza, pur impegnato come imprenditore. Pizzoni ha contribuito con passione ed entusiasmo a ristabilire l’organizzazione della società. Questi uomini si sono fatti onore nella vita e nel lavoro dando lustro, anche nel calcio, alla città di Foligno”.
Sono intervenuti anche Alessandro Bianchini, autore del libro “Foligno la squadra del cuore”, Maria Grazia Giacinti, figlia di Angelo, e Moreno Pizzoni, figlio di Adelmo che, nonostante l’emozione, hanno voluto esternare i propri ricordi in merito all’attività dei genitori, ringraziare per questa intitolazione e sottolineare quanto, grazie ai due ex presidenti, la storia del Foligno Calcio sia priva di “macchia” dal 1928 ad oggi. “Ricordo la dedizione e l’entusiasmo di mio padre, come lo stimolo per risollevare i tifosi e la squadra” ha affermato la Giacinti. “Ha sostenuto pressoché da solo la scalata dalla Serie D alla Serie C1 con grandissimo entusiasmo, perché ci teneva. I giocatori erano quasi suoi figli e mio padre ha dato tanto al Foligno Calcio, come il Foligno Calcio ha dato tanto a mio padre”. “È il giusto riconoscimento per due persone che hanno dato lo splendore al Foligno Calcio” ha invece dichiarato Pizzoni. “Papà ha lavorato all’oscuro e ha reso questa maglia priva di macchie. A quel tempo fallire era simbolo di disonore e grazie al suo sforzo non è mai successo: fa piacere leggere che dal 1928 la storia non si è mai interrotta”.
Ha portato il saluto anche il presidente del Foligno Calcio, Maurizio Zampetti, sottolineando che “sono riconoscimenti dovuti per quello che hanno dato alla città di Foligno. Non so quante altre persone oltre a me possano capire l’impegno profuso come presidente. Bisogna essere responsabili nelle vittorie ma soprattutto nelle sconfitte”. Andrea Bianchini ha chiuso invece gli interventi con una frecciata ad una parte della tifoseria dei Falchetti: “sono riconoscimenti che forse arrivano tardi, dunque è meglio ringraziare da vivi che da morti. Ricordiamoci che ci troviamo nella Serie A della nostra città, ma molta gente non merita uno spettacolo di questo livello”.
(Elisa Panetto)
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