“Santa Caterina d’Alessandria: una storia esemplare” è il titolo di un interessante convegno che avrà luogo a Trevi nella sala di Salomone di Villa Fabri, sabato 23 agosto alle ore 17.
Interverranno per l’occasione illustri studiosi: Fabrizio Felici Ridolfi, egittologo, Bernardino Sperandio, restauratore, storico dell’architettura e sindaco di Trevi e Mons. Mario Sensi, storico della Chiesa. Introdurrà l’incontro Franco Spellani, ricercatore di storia locale e Presidente della Pro Trevi.
La concretizzazione del convegno di deve a Rita Calabria, vice presidente della Pro Trevi e dinamica animatrice culturale della Città.
Si parlerà di santa Caterina d’Alessandria del culto e delle tante immagini a lei dedicate anche sparse nel territorio trevano. E a questa santa, che la letteratura popolare descrive come una bella diciottenne cristiana, sono dedicate alcune belle, documentatissime pagine del libro “Rallegrati, o Egitto. Le origini del Cristianesimo nella terra dei Faraoni” di Fabrizio Felici Ridolfi, edito dalla Casa editrice Scienze e Lettere di Roma.
Caterina d’Alessandria è una santa molto nota nel culto cristiano, e relativa iconografia, con straordinario influsso nella devozione popolare a partire dall’anno mille, come scrivono diversi agiografi.
A livello iconografico segnaliamo nel museo Diocesano di Spoleto (sala “Ab Aqua”) la tela raffigurante le Nozze mistiche di santa Caterina d'Alessandria di Francesco Ragusa, eseguita nel 1618. Nella Chiesa di san Francesco di Trevi si trova un affresco del XIV secolo che raffigura santa Caterina d’Alessandria con la ruota dentata e la spada, nel capo la corona. Sempre a Trevi un piccolo edificio-edicola restaurato (è quanto è rimasto di una chiesa, dedicata alla martire alessandrina), si apre un grande affresco del 1326 con la Crocefissione e a destra l’immagine di santa Caterina d’Alessandria. La conoscenza di questa eroina della fede ci è consentita grazie a due testi agiografici: la Conversio e la Passio. Dal testo della “Conversio” attingiamo informazioni circa le sue origini regali e il suo “matrimonio mistico”, che tanto risalto ha nell’iconografia, avvenuto, alla presenza della Madonna.
Il martirio della santa si collocherebbe il 25 novembre dell’anno 305. Il suo culto comunque è documentato al 25 novembre nel Menologio di Basilio II (976 – 1024) (codice miniato bizantino della fine del X secolo) e nei Sinassari.
Nell'iconografia Caterina ha diversi attributi, che sono: la ruota dentata, il libro che tiene in mano, su cui talvolta è scritto: Ego me Christo sponsam tradidi (mi sono data sposa a Cristo), la spada con la quale fu decapitata, l'anello delle sue nozze mistiche, la corona di principessa o anche di regina, la palma del martirio, il globo del firmamento o altri strumenti scientifici che indicano la sua sapienza.
Gli atti del convegno saranno presentati entro la fine di novembre per tipi della casa editrice Era Nuova di Perugia, nella collana “Letture d’Arte in Umbria”.
Una nuova iniziativa editoriale per portare a conoscenza di un più vasto pubblico argomenti pochi studiati e anche temi, già ricchi di letteratura.