Arrivate le lettere di licenziamento collettivo
Terni perde 139 (142 totali, ndr) posti di lavoro; questa mattina, infatti, sono arrivate ai lavoratori Treofan le lettere di licenziamento dal liquidatore Jindal, arrivato a Terni nella giornata di ieri.
Il Mise
La Sottosegretaria Alessandra Todde, subito informata della questione, è intervenuta con una nota: “Il Ministero dello Sviluppo Economico sta lavorando, in accordo con la Regione Umbria, con Confindustria e le organizzazioni sindacali, per trovare una soluzione seria e concreta alla vertenza. L’interlocuzione con il liquidatore è aperta, e il Mise continua a monitorare l’evolversi della situazione. Siamo persone serie e sappiamo bene che in ballo c’è il futuro di centinaia di famiglie”, ha dichiarato la Sottosegretaria Alessandra Todde in merito all’annuncio del licenziamento collettivo da parte della società Treofan nello stabilimento di Terni.
Licenziamenti
La missiva, inviata alle istituzioni cittadine e alle organizzazioni sindacali, prevede il licenziamento collettivo per la cessata attività di impresa di Jindal che avrebbe individuato nella difficile congiuntura economica internazionale, aggravata anche dall’emergenza Covid, e nella non sostenibilità dei costi di gestione del sito, i motivi fondamentali per la liquidazione, procedura che, nel suo complesso, non può avere una durata superiore a 75 giorni nella sia definizione legale.
Finestra temporale decisiva
Sarà proprio questa finestra temporale ad essere decisiva per eventuali iniziative del Governo e sindacali che stanno studiando le strategie più adeguate per affrontare la delicata situazione.
Acqua di solidarietà da Sangemini
“Qui non ci sono due vertenze separate, qui ci sono centinaia di lavoratori e di famiglie di uno stesso territorio ai quali stanno togliendo il lavoro. Dobbiamo lottare insieme per far sì che chi ci governa difenda le nostre fabbriche e il nostro futuro”. È stata una bella pagina di solidarietà quella scritta stamattina dai lavoratori della Sangemini e della Treofan.
I primi, in sciopero da ieri lunedì 23 novembre per difendere gli 86 posti di lavoro messi seriamente a rischio dalla proprietà (gruppo Ami della famiglia Pessina), hanno caricato in macchina alcune casse dell’acqua che vogliono continuare a produrre e le hanno portate ai cancelli dell’azienda del polo chimico.
I lavoratori della Treofan, in assemblea permanente sono usciti tra gli applausi dei loro colleghi di Sangemini e si sono stretti in un abbraccio virtuale nel rispetto delle regole di sicurezza per il Covid. “Dobbiamo unire le nostre lotte – hanno detto i rappresentanti delle due Rsu – perché qui c’è in gioco un intero territorio e due fabbriche che ne hanno fatto la storia. E allora tutta l’Umbria deve capire che qui è in ballo un pezzo del suo futuro e fare pressione insieme a noi su chi deve imporsi a livello istituzionale per impedire questo vero e proprio saccheggio”.
I commenti della politica
Come prevedibile arrivano le prime reazioni alla lettera di licenziamento inviata dalla Jindal ai propri lavoratori
Thomas De Luca (M5S) – “La Jindal ha confermato il licenziamento collettivo per 142 dipendenti, la quasi totalità dei quali impiegati, quadri e operai dello stabilimento di Terni. Un epilogo purtroppo annunciato, nonostante la battaglia condotta da sindacati e lavoratori a fianco del governo nazionale e della Regione. Crediamo che in questa fase drammatica le divisioni e la mera propaganda politica debba essere completamente messa da parte. Serve unità di tutte le forze per un unico obiettivo rappresentato dalla difesa della comunità. Alla situazione della Treofan, infatti, si aggiunge la vertenza dei lavoratori della Sangemini in difesa di altri 86 posti di lavoro. Parliamo del presente e del futuro di centinaia di famiglie del nostro territorio. Parliamo della nostra storia e della nostra identità. Non si tratta di due vertenze separate, ma di una battaglia unica. E come tale anche le istituzioni sono chiamate a comportarsi. C’è bisogno di unità, come emerso questa mattina in commissione e confermato dalle parole della sottosegretaria Todde e dell’assessore Fioroni. I sindacati hanno chiesto unità e dal governo è arrivato un messaggio di cooperazione all’operato della Regione. Bisogna aprire una nuova pagina e va aperta nel segno lasciato questa mattina dagli stessi lavoratori. Quelli della Sangemini hanno raggiunto lo stabilimento della Treofan per portare cassa d’acqua in segno di solidarietà, ma anche per dimostrare che non intendono bloccare la produzione. In gioco c’è il futuro di centinaia di famiglie”.