Tre medici umbri corrotti da azienda farmaceutica. Farmaci ormonali sovradosati anche a bambini - Tuttoggi.info

Tre medici umbri corrotti da azienda farmaceutica. Farmaci ormonali sovradosati anche a bambini

Redazione

Tre medici umbri corrotti da azienda farmaceutica. Farmaci ormonali sovradosati anche a bambini

Mer, 17/10/2012 - 12:56

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Sa.Mi.

Maxi inchiesta sulla sanità. Coinvolte 15 regioni, 67 i medici indagati di questi 3 umbri. Secondo i Nas in cambio di reagalie gli indagati avrebbero prescritto cure ormonali sovradosate anche a bambini.

Vittime anche i bambini – Prescrivevano farmaci ormonali, anche ai bambini, con dosaggi al di sopra delle indicazioni terapeutiche pur di ricevere denaro e regali da una notissima azienda farmaceutica dalla quale erano corrotti. Sono 67 i medici di ospedali pubblici e privati di tutta Italia indagati nell'operazione dei Nas che ha fatto emergere un sistema di corruzione che ha coinvolto anche dodici dirigenti e informatori farmaceutici dell'azienda che si occupa della produzione di farmaci ormonali e per la crescita. Di questi tre sono umbri e precisamente due che operano a Perugia ed uno ad Orvieto.

L'operazione – Come si apprende da fonti di agenzia dalle prime ore della mattinata circa 300 carabinieri del Nas e dei Comandi Provinciali di 15 Regioni stanno eseguendo 77 perquisizioni a carico di 67 indagati. L'indagine, condotta dal Nas di Bologna e coordinata dalle Procure della Repubblica di Rimini e Busto Arsizio (Va), ha portato alla scoperta di una colladauta e vasta organizzazione d'informatori scientifici di una nota azienda farmaceutica che, per incrementare le vendite di alcune tipologie di farmaci, dava o prometteva somme di denaro, viaggi all'estero, oggetti di valore e altro a medici di strutture ospedaliere pubbliche e private per oltre mezzo milione di euro. I particolari dell'indagine sono stati resi noti in conferenza stampa a Roma alle 10 al Comando Carabinieri per la Tutela della Salute.

I reati ipotizzati – Nell'ambito dell'operazione (denominata “Do ut des”) i reati ipotizzati vanno dall'associazione a delinquere alla corruzione, dall'istigazione alla corruzione, dalla truffa in danno del Servizio sanitario nazionale al comparaggio. Secondo gli investigatori, gli informatori scientifici di “una nota azienda farmaceutica” sollecitavano i medici indagati (specialisti in nefrologia, endocrinologia e pediatria) ad aumentare le prescrizioni di alcune specialita' con l'inserimento in terapia di nuovi pazienti: in alcune circostanze, i medici non esitavano a chiedere somme superiori e dirigenti dell'industria si premuravano di incontrarli personalmente. Le perquisizioni, alcune delle quali ancora in corso, hanno riguardato le province di Ancona, Ascoli, Bari, Brescia, Cagliari, Caserta, Chieti, Ferrara, Firenze, Frosinone, Genova, Lucca, Mantova, Messina, Milano, Napoli, Padova, Palermo, Pavia, Perugia, Pescara, Roma, Terni, Torino, Trento, Trieste, Verona e Viterbo: i militari hanno passato al setaccio abitazioni private e ambulatori (ma le rispettive aziende ospedaliere non risultano coinvolte) alla ricerca di ulteriori indizi da aggiungere ad un quadro probatorio definito gia' “molto consistente”.

La conferenza stampa – “Non e' la prima e, temo, non sara' l'ultima indagine di questo tipo – ha ammesso nel corso di una conferenza stampa il colonnello Antonio Diomeda, vicecomandante dei Nas – ma lo scenario che ne emerge stavolta e' particolarmente allarmante. E' un rapporto delittuoso e perverso quello che si era stabilito tra gli informatori scientifici e i medici, teso a favorire il consumo di alcuni farmaci biosimilari in cambio di somme di denaro, di viaggi in Italia e all'estero per i medici e i loro familiari e di oggetti quali gioielli e personal computer”.

Pazienti come oggetto di scambio – “Le indagini – ha ricordato il capitano Sabato Simonetti, comandante dei Nas di Bologna – si ricollegano a quelle di 'Anabolandia' che, nel giugno del 2011, sempre a Bologna, portarono all'individuazione di un medico che prescriveva farmaci dopanti ad atleti per lo piu' minorenni: in questo senso, gli ormoni della crescita prescritti da nefrologi, endocrinologi e pediatri sono il vero elemento di incrocio tra le due operazioni. E oggi come allora, i pazienti sono considerati non come persone da curare ma come oggetto di scambio, fulcro del sistema illecito”.

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