Candidarsi a diventare sito patrimonio dell’Unesco: è questa per il sindaco di Castiglione del Lago Sergio Batino una carta che il Trasimeno, nella sua totalità, dovrebbe decidersi a giocare per puntare ad un suo significativo rilancio. Dopo averne parlato pubblicamente a Città della Pieve in occasione della prima iniziativa dell’Unione dei Comuni su ‘Patrimoni culturali per il futuro del Trasimeno’, il primo cittadino castiglionese torna sull’argomento, convinto che la sola richiesta di candidatura al prestigioso riconoscimento mondiale possa procurare non pochi benefici al territorio. Del resto, a suo giudizio “il Trasimeno ha più potenzialità di quelle raccolte ed espresse fino ad oggi. La storia millenaria, il fascino ambientale dei luoghi, la collocazione geografica, sono tutti elementi che vanno a comporre un unicum che noi amministratori in primis non siamo stati ancora in grado di mettere adeguatamente a sistema. Credo che vi siano tutte le condizioni per fare di più e poter cogliere molti più frutti di quanto fatto fino a questo momento”.
Uno sforzo, quello al fine di esprimere appieno le potenzialità del territorio e per fargli compiere un salto di qualità, che tuttavia per Batino deve essere corale. “Occorre lavorare insieme verso questa direzione, in un’ottica di maggiore integrazione, e il nuovo quadro istituzionale che si è venuto a creare con l’Unione dei Comuni è la cornice ideale per agire“. Batino fa quindi notare come negli ultimi tempi l’interesse e l’attenzione verso il Trasimeno siano andati crescendo, sia da parte della massima istituzione regionale che ha dedicato a questo territorio il progetto “ITI” del valore di 15 milioni euro (iniziativa che a suo avviso dovrà essere un vero e proprio volano di sviluppo e non uno dei tanti interventi scollegato dal resto) e sia da parte del mondo dell’imprenditoria privata, come sta dimostrando Brunello Cucinelli, sempre più sensibile alle dinamiche del territorio. “Auspicheremmo – dichiara Batino – che anche altri imprenditori mostrino la stessa attenzione perché c’è bisogno di un proficuo incontro tra parte pubblica e privata per favorire una nuova stagione di sviluppo. E lo strumento che potrebbe mettere insieme questi elementi potrebbe essere appunto la promozione del riconoscimento del Trasimeno come bene Unesco“.
Per Batino infine l’Unione dei Comuni è un banco di prova per il territorio del Trasimeno: “Serve per dimostrare a tutti che siamo una realtà matura e che può dare un contributo attivo e propositivo al governo regionale, anche in virtù delle nuove deleghe che si stanno ora formalizzando. Penso alla questione del lago con le tematiche relative alla bonifica e all’irrigazione. Serve insomma una forte politica di sviluppo da parte dell’Unione”.