E’ il 6 febbraio 2015 quando, in quartiere alla periferia di Perugia, una comitiva di ragazzini viene avvicinata da un 36enne di origine nordfricana. L’uomo punta una ragazzina e la stringe a sè, intima agli altri di non avvicinarsi e la costringe a seguirlo fino ad un garage, inizia a metterle le mani addosso, la palpeggia, le chiede un bacio. Lei ha paura, ma lui è troppo forte e non riesce a divincolarsi, poi lui la lascia andare e le intima di non raccontare niente.
Lei invece racconta tutto alla madre, mentre il padre è ancora fuori a cercarla perché gli amici della giovane hanno già chiesto aiuto. L’uomo viene rintracciato e arrestato perché il pm ha elementi evidentemente sufficienti per ritenere valida la ricostruzione della giovane e dei testimoni. Il Gip firma l’ordinanza ritenendo che esista un pericolo di fuga.
Ieri il 32enne è stato condannato a quattro anni e due mesi di reclusione e ad una provvisionale di 20 mila euro come risarcimento delle parti civili.