TORNEO ROTINI, IDIOTI IMBRATTANO MANIFESTI. RIESPLODE IL CASO ‘DUCHI’ (Foto - Commenta) - Tuttoggi.info

TORNEO ROTINI, IDIOTI IMBRATTANO MANIFESTI. RIESPLODE IL CASO ‘DUCHI’ (Foto – Commenta)

Redazione

TORNEO ROTINI, IDIOTI IMBRATTANO MANIFESTI. RIESPLODE IL CASO ‘DUCHI’ (Foto – Commenta)

Gio, 03/06/2010 - 23:58

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Una nota nera, di pessimo gusto, ha purtroppo segnato il torneo di calcio a 5 “Trofeo Caffè Rotini, Memorial Roberto Cintio – Marco Montioni” che si concluderà il prossimo 12 giugno. Nella notte fra domenica e lunedì alcuni ignoti hanno demenzialmente sporcato i manifesti dell’evento (che ritraggono i due ragazzi spoletini prematuramente scomparsi) imbrattandoli con pennarelli e scritte. Croci, baffi, barba e insulti a ‘sporcare’ tutto, anche il volto dei due compianti giovani. Un gesto che dimostra come la mamma degli imbecilli sia perennemente incinta. Solo martedì gli organizzatori della manifestazione sportiva che richiama tanti appassionati di calcio, come lo erano Roberto e Marco, hanno fatto la triste scoperta provvedendo a rimuovere la pellicola che protegge i cartelloni. Uno di loro, Federico Mosca, ha segnalato l’episodio a Tuttoggi.info: “non c’è termine per definire questi criminali, senza cuore e rispetto. Spero solo di non incontrarli”. Insieme agli altri dell’organizzazione starebbe valutando di presentare una querela alle forze dell’ordine. Ma un altro incidente ha caratterizzato. Un episodio che rischia di riaccendere una vecchia e mai sopita polemica fra la titlare dell’Hotel dei Duchi, Tullia Tulli, e i giovani che frequentano d’estate il parco Chico Mendes, ovvero gli avventori dell’omonimo bar. Non erano ancora passate le 23 quando al campo di calcio si è presentata una pattuglia del commissariato che ha invitato lo speaker che commentava le partite di abbassare il volume dell’amplificazione. A dir poco stupiti Mosca & Co. che hanno consegnato i propri documenti agli agenti. “Non erano neanche le 23 e stiamo parlando di uno speaker, quanto rumore potrà mai aver fatto? Io francamente non capisco”. La Tulli, contattata da TO®, si dice rammaricata di quanto avvenuto, giustificando la richiesta di intervento della Polizia a causa delle lamentele degli ospiti dell’Albergo che “non potevano dormire tanto era alto il volume”. A sostegno di quanto affermato la titolare ha voluto inviare alla nostra redazione due lettere scritte dai clienti dell’albergo (guarda le foto): “sono solo 2 delle numerose lamentele che abbiamo ricevuto” dice la Tulli “da 3 anni stiamo subendo gravi danni. Tengo a precisare che Federico Mosca si è dimostrato di grande sensibilità, educazione e responsabilità mettendosi a disposizione per risolvere il problema del volume. Poi qualcuno lo ha voluto rialzare. Credo che con la buona educazione ed il buon senso possiamo rispettare i diritti e doveri, e tutelare le attività, di entrambe le parti”. Di parere opposto l’organizzatore: “nessuno ha alzato il rumore” controbatte Mosca “la signora doveva ricordare anche con quale garbo mi ha minacciato di denunciarmi. Per me si può anche accomodare, noi sappiamo di esser nel giusto. Abbiamo sempre chiuso i cancelli entro le 23.30”. L’imprenditrice alberghiera ha posto inoltre l’attenzione sul chiasso, nelle ore successive al torneo, provocato dagli avventori del bar Chico Mendes, che, vale evidenzialo, non ha però ancora aperto i battenti se non per servire bevande e panini nel solo orario di svolgimento della manifestazione sportiva. Una azione preventiva in vista della movida estiva? Probabile.

Da parte loro i gestori del bar fanno sapere di avere realizzato delle varianti all’impianto di filodiffusione escludendo gli altoparanti più a ridosso dell’albergo. “Dubitiamo fortemente che servirà a qualcosa” dicono scoraggiati “lo scorso anno abbiamo passato diverse traversie nonostante la perizia di un ingegnere del suono ci desse ragione nel rispettare i limiti imposti dalla legge. Persino la relazione dell’Arpa ha confermato la correttezza della nostra gestione. Ma non è servito a nulla, a qualcuno la nostra clientela da fastidio lo stesso. E non possiamo certo noi proibire a chi frequenta il parco di parlare a bassa voce. C’è chi godrebbe nel vederci chiudere i battenti, ma abbiamo una regolare licenza, come quella dell’albergo. Anche noi abbiamo diritto a lavorare”.


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