Come in una favola. Domenica 14 febbraio, nel giorno di San Valentino, Michele ha coronato due sogni: sposare la sua amata Raffaella e arrivare all’altare sulle proprie gambe grazie all’esoscheletro Ekso, dispositivo in dotazione presso l’Istituto di riabilitazione Prosperius Tiberino di Umbertide, con il quale è tornato a camminare dopo anni costretto su una sedia a rotelle.
Marchigiano, 28 anni, Michele Storoni, affetto da spina bifida, nel corso degli anni si è sottoposto a diversi interventi chirurgici ma, nel 2011, una lesione al midollo spinale lo costringe sulla sedia a rotelle. Quando la speranza di tornare a camminare sembrava perduta per sempre, Michele viene a conoscenza dell’Istituto Prosperius Tiberino di Umbertide, in Umbria, e delle sue innovative tecniche di riabilitazione basate sull’utilizzo di esoscheletri di ultima generazione.
L’esoscheletro utilizzato da Michele nel giorno del suo matrimonio é EKSO 1.2, uno scheletro tecnologico motorizzato con un telaio in carbonio ed alluminio del peso di 23 kg, con sofisticati sensori che stimolano la forza muscolare residua del paziente mentre un software traduce i dati in movimento delle gambe. Tutto funziona grazie ad un motore elettrico posizionato sulla schiena ed é alimentato da batterie con quattro ore di autonomia.
Con l’aiuto dei fisioterapisti dell’Istituto Prosperius Tiberino, Michele oggi ha superato ogni barriera architettonica ed ogni timore psicologico e, indossato l’esoscheletro, passo dopo passo ed in completa autonomia, ha percorso la navata della chiesa fino a raggiungere l’altare, realizzando così il proprio sogno.
“È stata un’emozione indescrivibile camminare con le mie gambe nel giorno più bello della mia vita. Non dimenticherò mai gli occhi di Raffaella che una volta all’altare hanno incrociato i miei. Ero in piedi accanto a lei, non pensavo che questo sarebbe mai potuto accadere“, racconta Michele subito dopo la celebrazione.
“É una grande soddisfazione per noi del centro Prosperius aver potuto regalare a Michele questa gioia immensa“, ha detto il fisioterapista Riccardo Bruschi, che ha seguito il giovane durante i mesi di ricovero all’istituto.
“La nostra speranza é che in un futuro non molto lontano gli esoscheletri possano essere utilizzati nella vita quotidiana, in piena autonomia e ad un prezzo accessibile. Ciò significherebbe aprire una nuova frontiera per chi oggi è costretto su una sedia a rotelle, abbattendo ogni barriera architettonica, per restituire un’esistenza con meno ostacoli a chi ha perso l’uso delle gambe“, ha affermato il dott. Paolo Milia, responsabile dell’area neurologica dell’Istituto Prosperius Tiberino.
L’esoscheletro rappresenta non soltanto la possibilità di favorire un percorso riabilitativo più efficace ma acquisisce anche un enorme valore sociale in quanto, introdotto nella vita quotidiana, contribuirebbe a ridurre i fattori discriminanti favorendo una maggiore inclusione sociale delle persone disabili.