Si ferma sul traguardo il sogno di Todi, rimasta in gara fino all’ultimo per il titolo di Capitale Italiana dell’Arte Contemporanea che è però andato, sul filo di lana, a Gibellina. Ma in realtà non si ferma affatto e, anzi, trae da questa appassionante avventura, che l’ha portata nella shortlist delle cinque finaliste, uno stimolo in più per continuare a pensare (e progettare) in grande il suo rapporto con l’arte contemporanea.
Una consapevolezza che trova riscontro anche nelle parole del Ministro della Cultura Alessandro Giuli che nell’annunciare la città vincitrice, non ha nascosto le difficoltà della commissione nello scegliere uno tra i cinque progetti arrivati in finale, tutti di grande valore e visione.
“Essere selezionati tra le cinque città finaliste di un bando così prestigioso – commenta a caldo il Sindaco di Todi Antonino Ruggiano – per noi rappresenta comunque un successo. Un risultato davvero significativo per la nostra città che ha saputo dare una straordinaria testimonianza della sua storia ed una solida prova della sua capacità di progettare e di guardare al futuro. Ma questa per noi non è la fine di un sogno ma l’inizio di un percorso altrettanto stimolante. Come detto fin dall’inizio – aggiunge il primo cittadino – quanto previsto nel dossier sarà comunque realizzato, con tempi e fonti di finanziamento che sono stati già oggetto di studio e che saranno approfonditi nei prossimi giorni”.
Non c’è rammarico neppure nelle parole di Elisa Veschini, presidente della Fondazione Progetti Beverly Pepper, che in questo percorso ha profuso tante energie. “Todi si è distinta per la qualità dei progetti artistici sviluppati negli ultimi anni in sinergia con importanti realtà internazionali, collaborazioni queste che continuano e continueranno a scegliere Todi come punto di riferimento per l’arte contemporanea a livello globale. Il progetto di candidatura rappresenta un percorso autentico e significativo per la nostra città e per tutta la regione che saprà trovare sicuramente nuove opportunità per la sua messa a terra. Una grande occasione che per quanto seminato non ci lasceremo sfuggire”.
Anche il professor Marco Tonelli, coordinatore artistico del dossier, è pronto a rilanciare. “Al di là di un primo momento di delusione per essere arrivati così vicini al più alto gradino del podio, credo che Todi debba essere orgogliosa per aver presentato un dossier pragmatico e che disegna i margini di crescita e di ampliamento delle proprie strutture legate all’arte contemporanea e di avanzamento del suo ruolo come protagonista del sistema dell’arte, seppur decentrata rispetto alle rotte più tradizionali ma, proprio per questo, più aperta alle innovazioni e per vocazione naturale internazionale fin dagli anni Settanta”.
Nei prossimi giorni è in programma una ampia condivisione e partecipazione pubblica dei progetti di “Todi26” e delle loro articolazioni in quattro direttrici interconnesse tra di loro: rigenerazione dei luoghi e proposta artistica, Nuove Gener-Azioni di Creativi, Arte e inclusione sociale e Formazione, a loro volta declinate in decine di azioni ed iniziative.
“Si tratta di un progetto – ribadisce il Sindaco Ruggiano – che dispiegherà i suoi effetti al di là del mancato titolo di “capitale” con l’intento di garantire una crescita e uno sviluppo sociale duraturo, enfatizzando e valorizzando una vocazione che appartiene al DNA della nostra città”.