Alessia Chiriatti
E' un programma vasto quello di Dramane Diego Waguè, candidatosi con la sua Idee per Perugia alla corsa per l'elezione a sindaco del capoluogo umbro per la prossima primavera. Ed è proprio il programma al centro del progetto di Waguè: perchè, a suo avviso, “prima bisogna avere le idee, dopo i candidati“. Ai microfoni di Tuttoggi.info, parla di sicurezza, di asili, della questione del mercato coperto, di studenti. Ci dice che se fosse eletto sindaco il primo passo sarebbe quello di aprire alla cittadinanza il più possibile, attraverso la figura dei “mediatori per la sicurezza, in grado di aiutare la polizia municipale nel controllo del territorio“; “mediante la sussidiarietà orizzontale, che consentirebbe di gestire i parchi e le aree verdi in maniera sicura e intelligente“. L'istituzione di aiuti alle famiglie, come gli asili condominiali e aziendali, anche grazie all'impiego di laureati in scienze della formazione e pedagogia, è un'altra parte del suo ambizioso programma, che mira alla partecipazione attiva di tutti. Il mercato coperto, poi, nella sua ottica, deve divenire il cuore vitale della città di Perugia, punto di riferimento per la vendita dei prodotti regionali.
A guardare bene nel progetto di Waguè manca in parte la questione di Perugia città universitaria: il calo degli iscritti si è fatto sentire, e questo ha avuto decise ripercussioni a livello economico. Ma il candidato ha dichiarato ai nostri microfoni di star lavorando con il suo staff, composto anche di giovani studenti, ad un progetto che vedrebbe le due università perugine in stretta collaborazione, così come alla costruzione di luoghi aggregativi, o di un punto di ascolto in particolare per gli studenti fuori sede.
Il nodo Pd – Waguè si definisce uno dei “fondatori del Pd“, ai tempi vice segretario regionale della Margherita: “io credevo nel progetto del Partito Democratico. Da San Giustino a Orvieto ho percorso l'Umbria per costruire il partito della discontinuità. Ora il Pd non è altro che la riproposizione dell'apparato, un partito diviso tra correnti. Se le primarie dovranno esserci, dovrebbero essere aperte a tutta la cittadinanza“. Waguè, che non esclude l'apertura alle liste civiche e alla formazione di una coalizione, ha poi dichiarato: “il problema del Pd è la lotta per le sedie. Boccali e Fioroni hanno espresso la loro volontà di ricandidarsi, ma senza avere un programma. Noi invece partiamo dalle idee. Su questa linea decideremo i nomi dei candidati consiglieri“.
E intanto in casa Pd non è ancora stata raggiunta la quadra per ciò che riguarda le primarie: i “vertici” comunali sarebbero favorevoli, e questo farebbe ipotizzare che, oltre a Fioroni e Boccali, sarebbero in ballo altri nomi, anche noti all'interno della squadra del partito. Sabato potrebbe esserci il prossimo incontro decisivo, così come decisivo potrebbe essere il dato IPR, che vede Boccali perdere consenso e scendere dal 48esimo al 76esimo posto, e che dunque orienterebbe il partito ad aprire le primarie alla cittadinanza tutta.
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Foto di Andrea Ottaviani