Tirocini in Comune, la politica ci prova tra opportunità per i giovani e rischio sfruttamento - Tuttoggi.info

Tirocini in Comune, la politica ci prova tra opportunità per i giovani e rischio sfruttamento

Redazione

Tirocini in Comune, la politica ci prova tra opportunità per i giovani e rischio sfruttamento

In Commissione approvata la proposta Renda: come funziona
Sab, 25/01/2020 - 09:36

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Stages e tirocini in Comune, Perugia ci riprova con i gruppi consiliari e con nuove regole. La II Commissione consiliare permanente bilancio, presieduta da Alessio Fioroni, ha approvato con 10 voti a favore (maggioranza e Morbello) e 4 astenuti (opposizione) l’ordine del giorno presentato dalla consigliera Francesca Renda del Gruppo Blu.

Illustrando l’atto, Renda ha ricordato che obiettivo preminente dell’attività di stage è quello di agevolare le scelte professionali degli allievi mediante la conoscenza diretta del mondo del lavoro. L’amministrazione comunale già interviene nel percorso formativo dei cittadini promuovendo o favorendo lo svolgimento di esperienze di alternanza studio e lavoro nell’ambito di processi educativi istituzionali in attuazione delle normative sulle politiche attive del lavoro.

Come funziona

Nel caso di specie il processo di stage richiede l’incontro di tre soggetti: il tirocinante, l’ente ospitante (nella fattispecie il Comune di Perugia) e l’ente promotore. In particolare l’ente promotore stipula con l’ente ospitante una Convenzione nella quale vengono descritte le modalità di svolgimento dello stage stesso e svolge, in seguito, funzioni di assistenza e garanzia. Ed ancora l’ente promotore allega alla Convenzione un progetto formativo che contiene indicazioni sulla durata del tirocinio, l’orario di lavoro, la posizione assicurativa, obblighi e impegni del tirocinante.

Infine durante il periodo presso l’ente ospitante il tirocinante viene seguito principalmente da un “tutor didattico” che si occupa di seguire passo per passo lo sviluppo dell’esperienza del medesimo.

Renda precisa che l’attività di tirocinio formativo e di orientamento non costituisce rapporto di lavoro e che sono a carico dell’Istituto scolastico le assicurazioni per gli infortuni sul lavoro e per la responsabilità civile, oltre all’obbligo di adempiere alle comunicazioni di rito ai competenti uffici, senza aggravio di costi per l’Ente ospitante.

Inoltre se si offrisse agli stagisti la possibilità di formarsi presso i gruppi consiliari esistenti, gli stessi avrebbero l’opportunità di capire meglio come funziona l’istituzione comunale e in particolare il Comune di Perugia, di essere a stretto contatto con le novità politiche cittadine, di trovarsi in un ambiente stimolante

Anche con l’obiettivo di favorire un riavvicinamento dei giovani all’Istituzione, nel dispositivo la consigliera ha proposto di impegnate l’Amministrazione a valutare l’opportunità di  attivare degli stage/tirocini curriculari nei gruppi consiliari esistenti nel Comune di Perugia.

La normativa esistente

Su questo tema il segretario generale Francesca Vichi ha sottolineato che il Comune di Perugia già da tempo (delibera del 2002) ha normato gli stage curriculari, tanto è vero che spesso molti studenti li hanno effettuati presso l’Ente. Esistono, infatti, rapporti consolidati con l’Università di Perugia ed, in particolare, con alcuni dipartimenti. Il referente per il Comune di Perugia è la dirigente del personale Paola Panichi che, una volta ricevuta la richiesta di stage dello studente, si rende garante dell’inserimento del giovane nel Comune di Perugia, individuando il settore preposto ed il conseguente tutor didattico che deve essere necessariamente un dipendente contrattualizzato.

Nulla impedisce che lo stage possa essere effettuato presso un gruppo consiliare, purché si tratti di un’attività connessa al percorso di studio dello stagista e purché il ruolo di tutor venga rivestito da un dipendente comunale e non da un consigliere.

Opportunità e rischio sfruttamento

L’assessore Luca Merli ha parlato di una proposta interessante, contraddistinta da uno spirito di fondo positivo, ossia la volontà di riavvicinare i giovani all’Istituzione comunale.

L’assessore, nel merito, ha però inteso ribadire due punti. In primis che lo stagista non può essere considerato come una forza lavoro, ma solo come uno studente che deve completare il suo iter di studio. In secondo luogo per poter essere riconosciuto come stage, il percorso deve essere contraddistinto dalla presenza di un tutor nella figura di un dipendente comunale e non, ad esempio, un consigliere comunale o soggetto politico di alcun genere.

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