Terremoto un anno dopo | Tra eventi, inaugurazioni e ritardi - Tuttoggi.info

Terremoto un anno dopo | Tra eventi, inaugurazioni e ritardi

Sara Fratepietro

Terremoto un anno dopo | Tra eventi, inaugurazioni e ritardi

Le iniziative a 1 anno dalle scosse del 26 e 30 ottobre | Finalmente aprono i negozi, polemiche sui ritardi per le Sae | L'impegno della Caritas
Gio, 26/10/2017 - 07:54

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Un anno fa la paura tornava a farsi sentire nel Centro Italia, dopo le violente scosse di terremoto del 24 agosto 2016 ad Accumoli e Norcia ed i quasi 300 morti tra Amatrice ed Arquata del Tronto. La sera del 26 ottobre a far sprofondare nella paura soprattutto Marche e Umbria sono due nuove forti scosse, con epicentro tra Castelsantangelo sul Nera e Ussita. Nelle Marche la devastazione è ingente, in Valnerina si contano nuovi, e più forti, danni, soprattutto nell’area di Preci. Nessuno avrebbe pensato che la “botta grossa” doveva ancora arrivare.

E il sisma più forte, 6.5 gradi di magnitudo, è arrivato il 30 ottobre, alle 7.41 del mattino. Nessun morto, come pure il 26 ottobre; un miracolo. O meglio, un insieme di fattori: le case danneggiate già vuote, molte oggetto di interventi di messa in sicurezza dopo i terremoti del passato, gli orari delle scosse, semplicemente la fortuna.


Riaperta la strada provinciale Valnerina dopo un anno, foto e video


Mentre la fase emergenziale di fatto non si è ancora conclusa (in tutto il centro Italia sono state consegnate meno di un terzo delle casette chieste, in Umbria il 27%) e la ricostruzione non parte per vari motivi, in Valnerina si ricorda questo triste anniversario con diverse iniziative.

Le iniziative del Comune di Norcia

Si chiama “Norcia ringrazia e non dimentica” il programma di iniziative promosse nella città di San Benedetto da Comune di Norcia e Regione Umbria. Oggi, 26 ottobre,

  • alle ore 10 al centro polivalente “La comunità riparte dalla scuola”;
  • alle ore 16 “Il grazie di Norcia agli operatori sul campo”.

Il punto sui servizi socio-sanitari sarà fatto invece domani, 27 ottobre, al centro polivalente.

Sabato 28 ottobre sarà la volta del ringraziamento a tutte le associazioni che con la loro solidarietà hanno contribuito a sostenere le frazioni del comune: appuntamento alle ore 11 allo stadio comunale.

Domenica 29 ottobre Norcia Run presenta “Primo corri per Norcia, un anno dopo”, nel pomeriggio invece concerto della banda musicale di Passignano.

Lunedì 30 ottobre,

  • dalle ore 9, in piazza San Benedetto, saluti, ringraziamenti e proiezioni di filmati a un anno dal sisma;
  • alle 16 al centro polivalente “I media raccontano il terremoto”.

Martedì 31 ottobre dalle 10 al centro polivalente convegno sul tema “I beni culturali dopo il sisma del 30 ottobre 2016”.

Infine, il 4 e 5 novembre primo incontro nazionale dell’associazione Affrontare facendo su “Il profilo del volontario AsProc.

Il 12 novembre sarà invece la volta dei ragazzi dell’istituto omnicomprensivo “De Gasperi – Battaglia”, che porteranno in scena lo spettacolo da loro ideato (e vincitore di premi) “C’è un emoticon per il terremoto?”; appuntamento al centro polivalente alle 17 ed alle 21.

Gli appuntamenti della Diocesi di Spoleto -Norcia

Diversi anche gli appuntamenti promossi dall’Archidiocesi, toccando i luoghi più colpiti della Valnerina.

Giovedì 26 ottobre alle ore 21.00 mons. Boccardo presiederà una Fiaccolata a Cascia dalla basilica di Santa Rita al Centro di Comunità in Piazza Dante, passando dinanzi alla chiesa parrocchiale di Santa Maria della Visitazione gravemente lesionata.

Venerdì 27 ottobre alle 18.00 a Norcia, presso il Centro di Comunità Madonna delle Grazie, ci sarà una tavola rotonda dal tema “Norcia e l’Addolorata. Un cammino che continua”. Intervengono: l’Arcivescovo; l’ing. Fabio Iambrenghi; il vescovo di Porto-Santa Rufina mons. Gino Reali; la restauratrice Emanuela D’Abbraccio.

Sabato 28 ottobre alle ore 21.00 il Vescovo presiederà una Fiaccolata da Piedivalle all’Abbazia di S. Eutizio in Preci.Domenica 29 ottobre alle 11.00 a Norcia in Piazza S. Benedetto ci sarà la Celebrazione Eucaristica presieduta dal card. Pietro Parolin Segretario di Stato di Papa Francesco.

Lunedì 30 ottobre alle 7.41, ora della forte scossa, mons. Boccardo presiederà a Norcia, intorno alla statuta di S. Benedetto nella piazza principale, un momento di preghiera… per ricordare. Alle 10.00 a Cascia, nella Basilica di Santa Rita, celebrerà la Messa di ringraziamento per tutte le associazioni di volontariato che in questo anno si sono fatte prossime alla gente della Valnerina.

Finalmente aprono (alcun)i negozi, oggi gli spazi per i professionisti

Questa mattina a Norcia (ore 10,30) saranno consegnati ai professionisti i moduli prefabbricati situati in via Meggiana, nella zona industriale. La consegna delle chiavi (a cui parteciperanno il vicepresidente della Giunta regionale Fabio Paparelli e il sindaco nursino Nicola Alemanno) fa parte del processo di delocalizzazione delle attività commerciali. E finalmente lunedì, dopo tanti proclami, saranno inaugurati (questa volta con la vera apertura) i negozi delocalizzati in viale della Stazione (nei pressi di Porta Ascolana). La “festa d’inizio attività” è in programma per il 30 ottobre alle ore 12,30, dopo che la consegna dei locali era stata fatta il 24 agosto. Ma prima i lavori non finiti, poi varie questioni burocratiche avevano fatto sì che solo pochissime attività avevano in realtà potuto aprire. All’appello, comunque, mancano ancora numerosi altri spazi per delocalizzare altre attività, tra negozi, aziende e ristoranti. Questo per quanto riguarda Norcia, mentre a Cascia i locali sono stati consegnati e a Preci invece ci sono maggiori difficoltà.

Sae, tra ritardi e polemiche | Ora lavoro in più turni e nei festivi

Più complicata la questione delle Sae, le casette emergenziali. Nonostante la Protezione civile nazionale (e la Regione Umbria) prevedono che il 90% sarà consegnato entro la fine dell’anno, vari cantieri sono ancora fermi in Valnerina (cliccando qui è possibile consultare la mappa dell’avanzamento dei lavori). A complicare le cose c’è anche l’inchiesta aperta dalla procura di Napoli sui presunti casi di caporalato all’interno anche dei cantieri umbri.

A denunciare i ritardi (le casette avrebbero dovuto essere consegnate entro 7 mesi dal sisma) sono stati martedì in Consiglio regionale gli esponenti del Movimento 5 stelle, che da tempo hanno avviato una battaglia politica contro il consorzio Cns che qualche anno fa si è aggiudicato la gara d’appalto nazionale per la realizzazione delle Sae in caso di calamità naturali. A replicare ai pentastellati è stato l’assessore regionale Antonio Bartolini. Che ha premesso e ribadito che “quello al Cns è stato un appalto della Protezione civile nazionale che gestisce direttamente. Il Servizio di protezione civile sta comunque  monitorando giornalmente la situazione rispetto all’istallazione delle Sae. Gli appalti per le opere di urbanizzazione sono stati quasi tutti espletati. Su questi è emersa la regolarità e la precisa applicazione di tutte le normative previste. La Protezione civile regionale, periodicamente effettua incontri con il Cns per verificare l’andamento delle consegne delle Sae. L’ultimo incontro è avvenuto la scorsa settimana. Ci sono i Rup (Responsabile unico del procedimento) che sono tenuti a fare il controllo, anche dal punto di vista amministrativo e contabile, e stanno predisponendo ordini di servizio per l’intensificazione delle lavorazioni, prevedendo l’attività anche nei giorni festivi e comunque su più turni per rispettare il cronoprogramma previsto per la metà del prossimo mese di dicembre 2017. Analogo provvedimento di intensificazione dei lavori sarà emesso nei confronti delle imprese che devono eseguire opere di urbanizzazione su cui la competenza è della Regione”.

Insomma, ora si accelera, sperando che questo non comporti una minore qualità nelle casette. Qualche timore, da questo punto di vista, l’ha creato quanto successo martedì ad Accumoli, con il tetto di una casetta danneggiato dal forte vento. Ma anche a Norcia ci sono stati disagi: nelle scorse settimane, in più di una Sae nella zona di Opaco ci sono state infiltrazioni d’acqua che hanno creato seri problemi agli assegnatari.

La vicinanza della Caritas diocesana | 1 milione per aiutare famiglie e imprese

Chi invece ha lavorato senza proclami ed in silenzio, è stata la Caritas. “Ad un anno dalla terribile scossa del 30 ottobre dello scorso anno credo sia utile – afferma Giorgio Pallucco direttore della Caritas Diocesana di Spoleto-Norcia e delegato regionale di Caritas Umbria – tracciare un primo bilancio dell’attività svolta a sostegno delle popolazioni terremotate. Siamo stati presenti a Norcia a partire dal 24 agosto 2016 nella frazione di San Pellegrino e, dopo il 30 ottobre, abbiamo allestito un presidio fisso della Caritas presso il complesso Madonna delle Grazie e avviata una presenza anche negli altri centri della Valnerina colpiti dal sisma. Abitando i luoghi della tragedia – prosegue Pallucco – abbiamo condiviso la paura e la fatica della gente, ma anche la tenacia espressa da coloro, e sono stati in tanti, che non hanno mai pensato di abbandonare la loro terra. Tra questi, molti allevatori ed agricoltori che non potevano certo permettersi di perdere il lavoro di una vita, che è un’arte tramandata di generazione in generazione, e volentieri li abbiamo aiutati con l’acquisto di moduli temporanei da utilizzare come stalle per i bovini o magazzini per la rimessa degli attrezzi agricoli“.

Un altro fronte su cui la Caritas è intervenuta in modo significativo in questo anno, ma già progetti sono in previsione per il 2018, è il sostegno alle attività dei ristoratori e degli artigiani gastronomici della Valnerina, consentendogli di partecipare alle mostre mercato di settore. La Caritas si è fatta carico carico delle spese relative all’acquisto degli spazi espositivi. “Si tratta – dice Giorgio Pallucco – di un’attività strategica che consente la vendita e la somministrazione dei prodotti alimentari tipici del territorio della Valnerina, in attesa che riprendano i flussi turistici e che si realizzino condizioni adeguate di accoglienza di quanti desiderino visitare la Valnerina. Ad oggi la Caritas diocesana di Spoleto-Norcia ha impegnato risorse per un ammontare di poco superiore ai 500mila euro per tutti i progetti e le iniziative rivolte all’aiuto delle famiglie e delle imprese della Valnerina. Altrettanti fondi sono già a disposizione per il prossimo anno, nell’ambito del Progetto “Granelli di senape”, con estensione del beneficio a tutti i territori dei comuni umbri ricompresi nell’area del cratere, per elargire contributi in denaro a fondo perduto e piccoli prestiti in favore delle persone e delle realtà produttive che hanno subito i maggiori danni in ragione degli eventi sismici“.

Da sottolineare che il direttore della Caritas di Spoleto-Norcia lo scorso fine settimana è stato a Trento per accompagnare, con il coordinamento dell’ATI 3 dell’Umbria, alcune aziende di Norcia e Monteleone di Spoleto alla mostra Mercato “Fa’ la Cosa Giusta”. “Abbiamo dato – racconta Pallucco – un’immagine concreta e autentica della volontà di ripartire. Anche dopo, in molti casi, aver perso tutto“. Tutto ciò senza dimenticare che, essendo i territori rimasti senza luoghi di celebrazione o comunque punti di riferimento per la comunità, Caritas Italiana, con il contributo delle Caritas regionali ed estere gemellate con l’archidiocesi di Spoleto-Norcia, ha realizzato due Centri di Comunità, uno a Norcia e uno a Cascia; altri tre sono in cantiere ad Avendita di Cascia, a Campi di Norcia, a Cerreto di Spoleto. “Ma tutti questi sforzi – conclude il direttore Pallucco –  non saranno serviti a nulla se non saremo capaci di transitare dalla fase di emergenza a quella della ripresa, pur lenta, di una normalità che sembrava oramai perduta per sempre. Occorre restituire il giusto protagonismo alle comunità della Valnerina, rimaste integre e legate ai propri territori, coinvolgendole nelle iniziative di rilancio economico e di progettazione sociale. Come Caritas non abbiamo mai coltivato la pretesa di risolvere tutti i problemi o di dare tutto a tutti. Abbiamo invece pensato di abitare i luoghi della sofferenza in modo discreto e silenzioso, convinti che essere compagni di viaggio sia l’unico antidoto al male peggiore generato da tragedie come il terremoto e di cui molti hanno timore: la solitudine”.

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