Dopo la notizia della chiusura dei laboratori teatrali del Progetto Mandela, l'amministrazione comunale ha preso parte al dibattito per cercare di salvare uno dei patrimoni culturali più importanti della città. In particolare è stato l'assessore alla Cultura, Simone Guerra, ad aprire uno spiraglio che lascia intravedere possibilità di continuare l'attività teatrale. Leggiamo la nota dell'assessore: “Comprendo il travaglio del gruppo organizzatore e promotore del Progetto Mandela, capisco anche che fare i conti con la crisi in atto è difficilissimo per tutti noi – dichiara l'assessore alla Cultura e alle Politiche Giovanili, Simone Guerra – ma ribadisco che l'Amministrazione Comunale di Terni ha sempre mostrato interesse concreto per un progetto che non rappresenta solo un pezzo significativo della storia culturale della nostra città ma che a tutt'oggi dà molto in termini di formazione, partecipazione, educazione civica. E' vero che negli anni scorsi il sostegno dell'Assessorato era cospicuo, ma quest'anno comunque stiamo facendo uno sforzo immenso nell'erogare una cifra significativa, sicuramente tra le più alte in termini di contributi in un bilancio che ha subito tagli esponenziali in particolare nel settore della cultura. Oggi siamo l'ente pubblico di gran lunga il più impegnato nel Progetto e questo credo che vada riconosciuto, mettere tutti sullo stesso piano non solo è ingiusto ma non aiuta a sensibilizzare chi si è tirato indietro. Credo che le questioni che pongano gli organizzatori del Progetto non siano solo, però, di natura economica ma volino più alto, nel senso del rapporto con il mondo della scuola e della volontà di costruire una nuova dinamica con il mondo giovanile. Da parte mia c'è la piena disponibilità a nuove collaborazioni e nuove intese, nella consapevolezza che la crisi in atto, le nuove dinamiche sociali, richiedano uno sforzo maggiore da parte di tutti noi. Il punto partenza condiviso è che questa esperienza non deve andare dispersa, sono pronto, come sempre, a incontrare gli organizzatori e a lavorare a un tavolo comune per consentire il proseguo di questa straordinaria esperienza educativa”.