"Numeri da brivido, superiori in assoluto a quelli di grandi centri urbani come Napoli, Milano, Palermo, Bologna, Bari, Firenze"
“Terni è la terza zona d’Italia dove si muore di più di overdose. Lo riporta il sito “Geoverdose” che registra i decessi causati dall’assunzione di droghe negli ultimi 7 mesi del 2021” – è l’allarme lanciato dal gruppo comunale e regionale del M5S.
4 decessi per overdose
Secondo quanto riportato dai pentastellati “a Terni e zone limitrofe in questo periodo ci sono stati ben quattro decessi, soltanto due in meno rispetto a quelli registrati in città come Roma e Venezia. Ma la classifica diventa ancora peggiore a livello percentuale, considerando che a Terni i decessi riguardano 28,6 persone per milione di abitanti, contro i 2,5 della Capitale”.
Numeri da brivido
“Numeri da brivido – seguita la nota del M5S – superiori in assoluto a quelli di grandi centri urbani come Napoli, Milano, Palermo, Bologna, Bari, Firenze.
Un dato eclatante anche perché, sommando a questi dati i ricoveri e le morti sospette, a livello regionale continuiamo a produrre record negativi. Parliamo di ben 12 casi in Umbria che rientrano in queste tipologie e che ci rendono secondi solo al Veneto da cui proviene proprio l’assessore alla Sanità Coletto.
Politica sotto accusa
“È passato un anno dalla morte di Flavio e Gianluca – ricordano i pentastellati – Un dramma che ha sconvolto l’intera comunità della nostra regione. Non è nostra intenzione strumentalizzare questa tragedia che ci ha unito tutti nel dolore senza distinzione di parte, ma da quel giorno altri giovani hanno perso la vita, non solo a Terni ma nell’intera Umbria.
Questo senza che la politica abbia saputo ancora mettere in campo una risposta all’altezza della sfida. Di fatto, ogni appello alle istituzioni volto ad affrontare seriamente le politiche sulle dipendenze è caduto nel vuoto.
Mancano risorse
“Tutto rimane affidato alle forze dell’ordine che svolgono un importante lavoro basato sulla repressione, oppure alle comunità terapeutiche che si occupano principalmente di recuperare chi ha deciso di abbandonare l’utilizzo di sostanze psicoattive. Nel frattempo però – conclude la nota – mancano risorse per potenziare le politiche di prevenzione e riduzione del danno”.