Lu. Bi.
Venerdì scorso, 22 febbraio, la Sangemini ha convocato alcuni dipendenti dello stabilimento per comunicare la decisione di ristrutturazione aziendale, che comporterà demansionamenti, tramite spostamenti di operai. Inoltre l'azienda ha bloccato il rientro dei dipendenti cassaintegrati della Sangemini Fruit. La situazione appare abbastanza preoccupante, tanto che i sindacati hanno indetto per questa mattina 2 ore di sciopero e, alle 13.00, c'è stato un presidio di lavoratori davanti ai cancelli della Sangemini. Tutto ciò è avvenuto proprio alla vigilia dell'importante appuntamento del 28 febbraio, quando in Regione ci sarà l'incontro tra le sigle sindacali e l'assessore allo Sviluppo Economico. L'adesione allo sciopero è stata al 100%, un fronte compatto di lavoratori che sta lottando per avere chiarezza sul proprio futuro. In una nota i sindacati Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil dicono: “rimane fondamentale avviare il percorso istituzionale per affrontare il rilancio dei marchi storici del gruppo Sangemini. Per tale motivo, si vuole stigmatizzare il comportamento scorretto dell’azienda, che non fa altro che alimentare il già grave clima di incertezza che sta caratterizzando questo inizio d’anno.
Le organizzazioni sindacali confidano in un ruolo attivo delle istituzioni tutte, che devono farsi garanti di un percorso virtuoso che porti ad un rilancio effettivo del gruppo Sangemini, divenuto ormai imprescindibile e che deve tradursi in investimenti, progettualità e salvaguardia occupazionale”.
© Riproduzione riservata