Fabrizio Dominici non è più assessore al Bilancio. Era nell’aria, ma non ci si aspettava certo che la decisione del sindaco di Terni, Leonardo Latini arrivasse a ridosso della maratona del consiglio comunale convocato per tre giorni consecutivi, viste le tante delicate questioni da affrontare, tra le quali il bilancio. Lo stesso sindaco, tramite una nota, ha fatto sapere che “è necessario in questo frangente delimitare in modo chiaro gli ambiti tecnici e politici in seno alla Giunta in modo da assicurare una sempre più proficua ed efficace azione amministrativa. Inoltre è opportuno porre fine ad ogni possibile fraintendimento o strumentalizzazione in ordine a scelte adottate e a quelle in programma pienamente condivise dalla intera maggioranza, così come emerso nell’ultimo vertice dei partiti e dei movimenti che sostengono questa Amministrazione”.
“Tratterrò personalmente le deleghe – conclude – sino alla nomina del nuovo assessore”.
Con l’arrivo del commissario leghista Barbara Saltamartini si era già avuta la percezione che la Lega volesse rimettere al centro del governo cittadino le linee strategiche del Carroccio e il primo a farne le spese è stato proprio l’assessore Dominici che ha rappresentato sempre una sorta di opposizione interna alla stessa maggioranza. A partire dalla questione palazzetto dello sport, argomento sul quale c’è stata tensione con il collega Enrico Melasecche. L’effetto accentratore della Saltamartini si era già fatto sentire con l’abbandono della Lega da parte del consigliere Emanuele Fiorini, storico portavoce del partito verde a Terni.
Era cosa nota che Fabrizio Dominici non avesse simpatie leghiste e il suo modo di esporsi, senza tanti confronti, deve aver indotto il sindaco a revocare le deleghe in tempi più stretti rispetto a quelli previsti. E non ci si stupirà se il prossimo assessore sarà in quota Lega.
Ultimo episodio che aveva lasciato traccia di tensioni ormai insanabili all’interno della giunta era stata l’assenza di Domenici alla seduta della 3 Commissione del 21 marzo che aveva discusso l’approvazione del riequilibrio di bilancio 2018-2020. Assenza che non è passata certo inosservata.
La decisione del sindaco Latini incassa ovviamente il favore del segretario regionale Virginio Caparvi “quello che conta è l’impegno assunto con i cittadini e la serietà con cui Lega e maggioranza portano avanti il rispetto del patto preso con gli stessi. Si va avanti convinti di poter continuare a dare una svolta alla città di Terni” – commenta Caparvi – , ma si espone alle critiche del Pd che, tramite il deputato Walter Verini: “Quanto sta accadendo al Comune di Terni (assessori e consiglieri che se ne vanno o vengono cacciati, voci di altri allontanamenti, divisioni su questioni e progetti importanti per la città) confermano tutta la grave inadeguatezza di questo schieramento che ha avuto la maggioranza alla elezioni. Ciò si conferma anche davanti alla totale mancanza di visione e iniziativa su temi cruciali, a partire da quelli che riguardano il futuro delle Acciaierie e il tema del lavoro e dello sviluppo. Se aggiungiamo i continui attacchi alle conquiste culturali, a quelle delle donne e ai diritti civili il quadro è completo: si possono anche vincere le elezioni, come la Raggi a Roma o Latini a Terni, ma governare le città è un’altra cosa. Non è questione di errori, che tutti possono fare. È proprio inadeguatezza”.
Compatti, invece, i capigruppo di maggioranza del consiglio comunale: “Prendiamo atto della scelta del sindaco di reovocare le deleghe dell’assessore Dominici. Ribadiamo la nostra fiducia e supporto al Sindaco che nella sua azione ha sempre mostrato di avere quale priorità il rispetto del programma elettorale scelto dalla città. La decisione odierna va nel solco di quanto indicato dalla maggioranza politica che ha dato mandato al sindaco di continuare il percorso indicato dagli elettori”. dichiarano i capigruppo della maggioranza Cristiano Ceccotti (Lega), Lucia Dominici (Fi), Orlando Masselli (Fdi), Michele Rossi (Terni Civica), Federico Brizi (gruppo misto).