Terni, bagarre per 'Dissesto-bis' da 23milioni | 'Quelli di prima' e 'quelli di ora' - Tuttoggi.info

Terni, bagarre per ‘Dissesto-bis’ da 23milioni | ‘Quelli di prima’ e ‘quelli di ora’

Luca Biribanti

Terni, bagarre per ‘Dissesto-bis’ da 23milioni | ‘Quelli di prima’ e ‘quelli di ora’

Gio, 16/06/2022 - 06:00

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Nervi tesi a Palazzo Spada dopo l'ipotesi del 'dissesto-bis' ventilato dalla minoranza. Latini e Masselli rispondono "Rancorosi"

Bagarre tra maggioranza e minoranza di Palazzo Spada sul ‘caso’ anticipazione di tesoreria. Nell’ambito di una conferenza stampa, convocata nella giornata di ieri mattina 15 giugno, le opposizioni avevano parlato di un possibile “dissesto-bis”, mettendo sul piatto un ipotetico nuovo debito da oltre 23milioni di euro. La questione gira intorno all’ormai ben nota sentenza della Corte dei Conti dell’Umbria n. 41/2022 che ha rigettato la richiesta del Comune di Terni di riavere circa 12milioni di euro da Banca Unicredit, l’istituto finanziatore dell’Ente. In sostanza il Comune ritiene che quei 12 milioni potessero essere inseriti nella gestione dell’Organismo di Liquidazione Straordinario (nominato dopo il dissesto del primo marzo 2018), mentre, con riferimento alla modifica all’art.255 del Tuel del 2018, la Corte dei Conti ha sentenziato che quei soldi fossero a carico del bilancio dell’Ente. Intanto i soldi sono stati spesi e rimane da vedere cosa succederà in Appello, visto che il Comune ha dichiarato che intende impugnare la sentenza di primo grado e andare avanti nel contenzioso giudiziario.

‘Quelli di prima’ e ‘quelli di ora’

In risposta alle accuse della minoranza il sindaco di Terni, Leonardo Latini e l’assessore al Bilancio, Orlando Masselli, hanno ricordato, come succede ogni volta che si parla di ‘conti’ che la colpa ‘è di quelli di prima’. Le cause e le responsabilità del dissesto del Comune di Terni sono ormai ben note a tutti, ma dopo 4 anni di governo ci si aspetta che questa fase sia superata e che sia possibile parlare di questa Giunta, non di quelle passate. Prima o poi, insomma, ci si aspetta che ci sia anche un merito di ‘quelli di ora’.

La risposta del sindaco Latini e dell’assessore Masselli

“In questa lunga vicenda dell’anticipazione di tesoreria del 2017 agitata, malamente, come una clava da un’opposizione sempre più approssimativa e rancorosa, al di là delle complesse questioni tecniche, ci sono alcune certezze – dichiarano in una loro nota il sindaco Leonardo Latini e l’assessore al bilancio Orlando Masselli. La prima certezza – prosegue la nota – è che il Comune di Terni, rispetto all’ultima deliberazione della sezione giurisdizionale della Corte dei Conti dell’Umbria presenterà ricorso alle sezioni unite, forte del fatto che sia il Ministero dell’Interno che la sezione di controllo della Corte dei Conti avevano espresso pareri favorevoli sull’interpretazione seguita dall’amministrazione comunale”. I due esponenti dell’esecutivo fanno riferimento alla richiesta di parere sulla questione dell’anticipazione di tesoreria del 2017 alla Corte dei Conti – Sezione Regionale di Controllo dell’Umbria che, con deliberazione 14/2021 del 4 marzo 2021, aveva ‘dato ragione’ alla Giunta Latini.

Le certezze del sindaco e dell’assessore

“La seconda certezza è che stiamo parlando di questioni relative all’anticipazione di tesoreria del 2017, utilizzata per la gestione ordinaria di cassa del Comune e non restituita al tesoriere prima della dichiarazione di dissesto, spesa cioè dalle amministrazioni sostenute dal governo cittadino del Pd, all’interno delle quali ricoprivano la carica di assessori anche alcuni di coloro che nella conferenza stampa di oggi non hanno trovato di meglio che definire genericamente “quella roba lì” la vicenda finanziaria in questione”.
“La terza certezza è che la nostra Amministrazione, da quando si è insediata non ha fatto altro che lavorare con coscienza, con professionalità e con senso civico per ripianare gli oltre cento milioni di debiti lasciati dalle Amministrazioni di coloro che oggi hanno organizzato l’ennesima conferenza stampa mistificatoria e per far sì che i cittadini ternani subissero le conseguenze del disastro amministrativo precedente nella maniera più leggera possibile. Continueremo a lavorare e a impegnarci, senza accettare lezioni da chi è stato già bocciato dalla storia, dagli elettori e dai numeri”.

Niente consiglio straordinario?

Le opposizioni avevano chiesto un consiglio comunale stroardinario che, stando ai toni della replica dell’esecutivo, è difficile immaginare che venga convocato. “Alla luce delle ultimi accadimenti, è ora che l’amministrazione Latini la smetta di nascondere sotto il tappeto i conti del comune e che affronti la questione in un’ottica di vero risanamento e non di numeri a caso”, sostengo in una nota i consiglieri comunali di Pd, Senso, Civico, M5s e Terni Immagina che questa mattina hanno dato vita a una conferenza stampa. Presenti Luca Simonetti e Federico Pasculli (M5s), Alessandro Gentiletti (Senso Civico), Franceso Filipponi e Tiziana De Angelis (Pd) e Paolo Angeletti (Terni Immagina). “Il comma 878 dell’articolo 1 della legge 27 dicembre 2017 n. 205, che ha modificato l’articolo 255 comma 10 del Tuel, era chiaro avendo aggiunto all’elenco delle competenze sottrate all’Osl le anticipazioni di tesoreria. La situazione per i conti di Palazzo Spada si fa ora decisamente drammatica. Gli oltre 12 milioni e mezzo di anticipo di tesoreria – conclude la nota – ovvero per lo scoperto di conto del 2017, a cui vanno aggiunti oltre 600 mila euro di interessi, dovranno essere dirottati nell’esercizio contabile ordinario e, pertanto, e trovare un’adeguata copertura. Ciò rappresenta una prospettiva drammatica, che costringerebbe la giunta a stravolgere completamente i bilanci approvati da pochi giorni. Occorre ora che l’Amministrazione Comunale ne prenda atta e inizi a lavorare per scongiurare il dissesto del dissesto. Noi chiediamo, come minoranze, un consiglio comunale straordinario urgente per affrontare la questione”.

La certezza dell’incertezza

La quarta certezza è che la questione sia incerta e troverà soluzione soltanto con l’esito dell’Appello al quale il Comune di Terni ha deciso di rivolgersi. I riferimenti normativi sembrano abbastanza chiari, anche se la materia amministrativa nasconde sempre insidie e cavilli che potrebbero ribaltare la sentenza di primo grado. Qualora il Comune dovesse ‘perdere’ anche in Appello il ‘dissesto-bis’ potrebbe non essere più una ipotesi.

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