Comune di Terni 'perde' contro banca, opposizioni "Si rischia dissesto-bis da 23milioni" - Tuttoggi.info

Comune di Terni ‘perde’ contro banca, opposizioni “Si rischia dissesto-bis da 23milioni”

Luca Biribanti

Comune di Terni ‘perde’ contro banca, opposizioni “Si rischia dissesto-bis da 23milioni”

Mer, 15/06/2022 - 12:01

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"Comune di Terni rischia dissesto-bis", opposizioni all'attacco dopo sentenza Corte dei Conti su anticipazione tesoreria

La sentenza di primo grado della Corte dei Conti dell’Umbria n.41/2022 dello scorso 9 giugno ha rigettato il ricorso del Comune di Terni “quanto alla richiesta di restituzione al Comune delle anticipazioni di tesoreria relative all’esercizio 2017 e degli interessi sulle stesse maturati da Unicredit fino alla deliberazione dello stato di dissesto”. Si parla di 12.521.217,17 euro chiesti indietro dal Comune alla banca Unicredit quale anticipazione di tesoreria inerente all’esercizio per il 2017. Le reazioni delle opposizioni erano state veementi e, nella giornata di oggi 15 giugno, è stata indetta una conferenza stampa dai gruppi di minoranza per cercare una mediazione che possa evitare un ‘dissesto bis’.

Rischio dissesto-bis, il contenzioso Comune-banca Unicredit

Già dall’inizio della consilitatura della Giunta Latini i gruppi di opposizione del Comune di Terni (Pd, M5S, Senso Civico, Terni Oltre) temevano gli esiti dell’apertura di un contenzioso sulle anticipazioni di tesoreria con il tesoriere dell’amministrazione del Comune, Banca Unicredit. “L’amministrazione comunale, nel 2017 – come ha spiegato il capogruppo del Pd, Francesco Filipponi – aveva chiesto un anticipazione di tesoreria e, alla chiusura dell’esercizio, l’anticipazione doveva essere restituita al creditore, cosa avvenuta perché nel 2018 la banca Unicredit aveva riavuto quanto ‘prestato’. Nel bilancio stabilmente riequilibrato del 2018 l’amministrazione comunale aveva deciso di ricorrere contro Unicredit per farsi restituire i 12 milioni perché inseriti nelle competenze dell’Osl”. Una modifica del regolamento del Tuel (con la legge di bilancio 2018, ndr) , art. 255, ha intanto stabilito che le anticipazioni di tesoreria fossero fuori dalle competenze dell’Osl; considerando che il Comune di Terni è andato in dissesto il primo marzo 2018 “è alle regole in quel momento vigenti che occorre far riferimento. E le regole in quel momento vigenti prevedevano (come prevedono tuttora) che la competenza attiene sì a fatti gestionali che risalgono fino all’anno prima, ma non a tutti i fatti gestionali essendo espressamente escluse dalla gestione straordinaria, tra l’altro, le anticipazioni di tesoreria su cui qui si controverte” – come si legge nella sentenza della Corte dei Conti.

Luca Simonetti, consigliere del M5S “Altri 10 milioni di debiti”

“Se il giochetto della maggioranza è quello di andare avanti nel contenzioso, lasciando la spada di Damocle pendere sui cittadini, sta sbagliando indirizzo. Il dissesto è stato pagato mandando in dissesto il bilancio di famiglie e imprese – ha spiegato il consigliere del M5S, Luca Simonetti – Quando abbiamo cercato di interloquire con la maggioranza abbiamo ricevuto solo insulti. C’è la questione della massa debitoria delle imprese che non hanno accettato la procedura semplificata di liquidazione e si parla di altri 10 milioni di euro. Le ricette del centrodestra non hanno funzionato”.

Alessandro Gentiletti, Senso Civico “Convocare consiglio comunale straordinario”

“Ci troviamo ad affrontare una questione tecnica e politica – ha spiegato Alessandro Gentiletti di Terni Civica – Le responsabilità del primo dissesto sono ormai note, ma c’è il rischio di un dissesto-bis e l’assessore Masselli e Fratelli d’Italia saranno i principali responsabili di un eventuale secondo default. Questa maggioranza e il sindaco Latini – conclude Gentiletti – hanno vinto sulle disgrazie della città, cioè sullo status di dissesto dovuto all’ultima amministrazione di centrosinistra. Quello che proponiamo è un consiglio comunale straordinario congiunto perché si discuta come affrontare questo anno per evitare che l’Ente si trovi in una situazione peggiore di quella in corso”.

“Ipotesi dissesto-bis da 23milioni, situazione potrebbe essere drammatica”

Se il Comune dovesse ricorrere in appello e continuare il contenzioso giudiziario contro Unicredit “La situazione potrebbe diventare drammatica” – spiegano le opposizioni – “se l’Ente dovesse perdere ancora non ci sarebbero più i tempi per programmare un risanamento del bilancio e si dovrebbe far fronte al reintegro dei 12 milioni che, nel frattempo, sono già stati spesi”. Facendo un rapido e semplice calcolo il nuovo debito potrebbe essere di 23 milioni di euro circa: i circa 12 milioni che sono stati spesi, ma non possono essere richiesti a Unicredit, più i 10 milioni da versare ai creditori che hanno offerto servizi, ma non hanno accettato la procedura di liquidazione semplificata. Nei prossimi giorni le opposizioni depositeranno l’atto con il quale si chiedere la convocazione di un consiglio straordinario congiunto e sarà la risposta dell’esecutivo a far capire quali saranno gli orientamenti politici per la gestione delle finanze dell’Ente.

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