E’ scomparso ieri a Bolzano il celebre baritono Giangiacomo Guelfi, vincitore nel 1950 del Concorso dello “Sperimentale”, che gli valse il debutto al Teatro Nuovo l’anno stesso nel Rigoletto di Giuseppe Verdi sotto la direzione del Maestro Ottavio Ziino, in occasione della IV Stagione del Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto.
Guelfi, uno dei più importati baritoni dello scorso secolo, quasi subito dopo il debutto a Spoleto ha calcato il palcoscenico della Scala di Milano iniziando una strepitosa carriera internazionale che lo ha visto protagonista, oltre che nei maggiori teatri italiani, anche al Metropolitan di New York, al Covent Carden di Londra, all’Opera di Chicago, al Teatro Colón di Buenos Aires, al Teatro dell’Opera di Rio de Janeiro ecc. È stato apprezzato nei ruoli verdiani, di opere come Nabucco, I due Foscari, Macbeth, Attila, I vespri siciliani, oltre che in titoli dell'opera verista, quali Andrea Chénier, Tosca, La fanciulla del west.
La presenza e il debutto a Spoleto di Guelfi è ampiamente ricordata nelle cronache della più qualificata stampa nazionale dell’epoca. Tra queste spicca quella dell’autorevole critico del “Gazzettino” Giuseppe Pugliese, raffinato musicologo non certo facile ad accontentarsi, che nel recensire il Rigoletto di cui Guelfi era stato protagonista afferma senza mezzi termini: “Il Guelfi possiede voce eccezionale di volume, fresca, estesa, bella di colore e ben timbrata. Ha un temperamento di cantante nato, un senso del teatro da artista già esperto mentre ha solo venticinque anni…”
E’ con queste frasi e con l’immagine del giovane di grande talento ancora impressa nella mente del Presidente Carlo Belli, che il Teatro Lirico Sperimentale, nell’esprimere le più sentite condoglianze alla famiglia, desidera ricordare con affetto Giangiacomo Guelfi.