Sgravi sociali sulle imposte a Città di Castello: le agevolazioni varate dalla Giunta del sindaco Luciano Bacchetta nei giorni scorsi sono dirette alle famiglie con basso reddito e riguardano la Tassa dei rifiuti (Tari).
Lo annunciano l’assessore al Bilancio Michele Bettarelli e l’assessore Politiche sociali Luciana Bassini: “Avevamo annunciato, in occasione dell’approvazione del bilancio, interventi nel senso dell’equità fiscale e abbiamo rispettato l’impegno, destinando 20mila euro al rimborso della Tari 2017, sino a un massimo di 180 euro, sulla base di un’apposita graduatoria. La Tari è una tariffa trasversale, difficile da comprimere nei consumi ed è già stata oggetto di una riduzione generalizzata del 10% nel 2016 e di un altro 10% nel 2017 da parte di Comune e Sogepu. Ora interveniamo in modo mirato su alcune fasce, particolarmente sensibili al costo che lo smaltimento dei rifiuti domestici ingenera nei budget familiari”.
La misura riguarderà i titolari di indicatore Isee pari a 8500 euro, che saranno in regola con il pagamento delle utenze domestiche del 2017. Nei prossimi giorni verrà pubblicato anche sul sito istituzionale www.cittadicastello.gov.it l’avviso contenente le indicazioni per la presentazione della domanda.
“Il quadro di questi ultimi anni è preoccupante soprattutto per i riflessi che la crisi economica continua a produrre in chi ha bisogno di livelli di assistenza e percorsi inclusivi” aggiungono i due amministratori, sottolineando come “anche le opposizioni in consiglio comunale avevano concordato sull’opportunità di prevedere interventi finanziari per far fronte ad un disagio sociale ed economico in crescita. È in aumento il numero delle famiglie che si trovano in difficoltà nel pagamento delle varie utenze, con particolare riferimento proprio alla Tari e per questo motivo abbiamo iniziato con questo tributo”.
“Sappiamo che si tratta di un intervento dimensionato – concludono Bettarelli e Bassini – ma è un primo concreto segnale di redistribuzione nel sistema del prelievo locale e un primo risultato della riflessione sempre aperta e più generale sui margini di manovra a contrasto della nuove e vecchie povertà che il bilancio comunale consente”.