Anche Perugia si stringe accanto al dolore dei parigini per quanto accaduto nella redazione del settimanale satirico Charlie Hebdo: così con un tam tam nato in rete, sui social network, per mano di francesi residenti nel capoluogo umbro, accanto ai quali si sono strette tante associazioni, il mondo della politica e semplici cittadini, questo pomeriggio in Piazza della Repubblica, candele e matite, e tanti cartelli con scritto “Je suis Charlie”, hanno voluto commemorare le vittime della strage di Charlie Hebdo e gli ostaggi uccisi a Parigi.
Non a caso proprio Piazza della Repubblica è stata scelta come simbolo della manifestazione, luogo carico di significato politico: dal palco la sottolineatura che “anche qui siamo tutti Charlie, in quella che per noi francesi è Place de la Republique, luogo fortemente simbolico, e domani a Parigi ci sarà una marea di persone che non vogliono essere divise da chi vuole il terrore”.
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Erano in centinaia a manifestare, tra cui parecchi ragazzi africani ed alcune giovani con il velo. Hanno infatti risposto all’appello di “Francais d’Ombrie” (Francesi dell’Umbria), gruppo pubblico e aperto di cittadini appassionati della cultura francese costituito su Facebook la scorsa estate.
“Unendosi in tale occasione – era questo lo slogan della manifestazione – alle migliaia di altre persone in Francia e nel mondo che si incontrano nello stesso momento, i cittadini sono invitati a partecipare con una candela e o di una matita, simbolo pacifico della libertà di espressione“.
Tra le istituzioni, hanno aderito la Regione Umbria, che ha esposto la bandiera francese e la scritta “Je suis charlie” fuori da Palazzo Donini, Provincia e Comune di Perugia (erano presenti la presidente Catiuscia Marini ed il sindaco Andrea Romizi), sigle dell’associazionismo e della cultura (tra cui Arci, Immaginario Festival, Forum dei giovani). Ha aderito anche Abdel Qader Mohamed (GUARDA L’INTERVISTA DI TUTTOGGI), presidente del Centro islamico di Perugia e dell’Umbria e Imam di Perugia. Dalla presidente Marini “solidarietà e vicinanza” alla Francia e alla sua civiltà “che tanto ha dato alle radici dell’Europa“, e strenua difesa dei valori della libertà, a partire da quella di espressione.
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Modificato 11 gennaio ore 10.52