Strage di Orlando, Perugia si ferma per ricordare - Tuttoggi.info

Strage di Orlando, Perugia si ferma per ricordare

Alessia Chiriatti

Strage di Orlando, Perugia si ferma per ricordare

La fiaccolata in piazza della Repubblica | Omphalos, "vicini alla comunità gay"
Mer, 15/06/2016 - 00:31

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Perugia si è fermata per ricordare le vittime della terribile strage di Orlando, negli Stati Uniti. Erano in tanti questa sera in piazza della Repubblica a tenere in mano una fiaccola, recitando le parole di “We shall overcome”, canzone di protesta pacifista, divenuta, tramite la voce di Joan Baez, l’inno dei diritti civili degli Stati Uniti. Un momento di raccoglimento e di solidarietà, quello vissuto a Perugia, per chi sta vivendo in Florida tragici momenti di dolore. Presenti anche alcuni rappresentanti delle istituzioni umbre, tra cui Tommaso Bori e Sarah Bistocchi, consiglieri comunali del PD.

Quella del Pulse di Orlando è la strage più sanguinosa della storia americana, che ha scosso il mondo e  profondamente anche la comunità LGBTI umbra (lesbica, gay, bisessuale, transessuale e intersessuale). Un atto terroristico motivato dall’odio, anche verso le persone omosessuali e transessuali.

«Vogliamo esprimere il nostro cordoglio e la nostra vicinanza alla comunità omosessuale di Orlando e a tutti i familiari e gli amici delle vittime brutalmente assassinate in questa orribile strage – commentano Patriziafani e Emidio Albertini, co-presidenti di Omphalos – tutti noi siamo profondamente colpiti per un atto di odio e di omofobia che deve farci riflettere su quanta strada c’è ancora da fare verso la tolleranza e il rispetto di ciò che consideriamo differente da noi. L’orientamento sessuale e l’identità di genere, così come la religione, il sesso, l’etnia, la disabilità non possono e non devono essere motivo di odio e di discriminazione.»

«La libertà, il rispetto, la tolleranza sono valori per noi irrinunciabili – ricordano Albertini e Stefani – continueremo a combattere odio e discriminazioni che inquinano e brutalizzano la nostra società. Abbiamo tutti il dovere di riflettere su questi fatti atroci, riflettere sulle parole che utilizziamo nel nostro piccolo, al lavoro, in famiglia, a scuola. Solo così riusciremo a creare una società in cui il rispetto e la pace diventino veramente valori universali.»

©Riproduzione riservata

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