Stop caccia allo scoiattolo grigio: dal 2016 uccisi almeno 416 esemplari

“Stop caccia allo scoiattolo grigio”: dal 2016 uccisi almeno 416 esemplari

Redazione

“Stop caccia allo scoiattolo grigio”: dal 2016 uccisi almeno 416 esemplari

Bistocchi: lo scoiattolo rosso si può salvare sterilizzando quello grigio
Dom, 05/07/2020 - 09:45

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Salvare lo scoiattolo rosso senza uccidere lo scoiattolo grigio. La capogruppo del Pd Sarah Bistocchi chiede che si provveda alla cattura e alla sterilizzazione della specie americana, senza uccisioni.

Torna di attualità a Perugia il tema della “guerra” tra gli scoiattoli grigi e quelli rossi.

Scoiattolo rosso e scoiattolo grigio

Lo scoiattolo grigio nordamericano, o scoiattolo grigio orientale per distinguerlo dalla specie occidentale, è un mammifero roditore della famiglia degli Sciuridi. In Italia ne sussistono attualmente tre popolazioni isolate: una in Piemonte (Candiolo, nel torinese), una in Liguria (Genova Nervi, introdotta nel 1966) e l’ultima, ancora in Piemonte, al confine con la Lombardia (Trecate, in provincia di Novara, introdotta nel 1994). La specie si trova in diversi parchi del nord milanese (parco di Monza e del Ticino).

Lo scoiattolo grigio, presente anche in Umbria, probabilmente dai primi anni del 2000, risulta molto abbondante nella porzione ovest del capoluogo umbro (Monte Malbe). Ma la sua presenza è segnalata in quasi tutta l’area urbana e peri-urbana della città di Perugia, dove è riuscito a colonizzare anche diversi parchi cittadini.

La presenza dello scoiattolo grigio in Umbria rappresenta una potenziale minaccia per la conservazione dello scoiattolo comune europeo (più spesso conosciuto come scoiattolo rosso), e più in generale per la biodiversità forestale, in tutto il centro Italia.

Caccia allo scoiattolo grigio

Da allora sono stati avviati vari progetti, più o meno invasivi, per eliminare lo scoiattolo grigio da quelle zone in cui la sua presenza minaccia l’esistenza dello scoiattolo rosso.

Dal 2016 sono stati uccisi almeno ben 470 scoiattoli grigi a Perugia. Si tratta del progetto europeo Life+ U-Savereds diretto alla «conservazione dello scoiattolo comune europeo in Umbria e della biodiversità negli ecosistemi degli Appennini». Tra le azioni del progetto rientrano «la cattura e l’eradicazione da parte dell’uomo delle popolazioni invasive di scoiattoli grigi in conformità alle leggi sul benessere degli animali». La procedura per la rimozione è la seguente: trappole con cibo per attrarre gli scoiattoli grigi, che poi vengono infilati in tubi dove viene immessa anidride carbonica che, prima fa addormentare gli animali, e poi li uccide. Un tipo di morte considerata «rispettosa del benessere dell’individuo».

Il progetto prevede anche la rimozione «indiretta», cioè una piccola parte degli scoiattoli catturati, più fortunati, verrà sterilizzata e reimmessa nei parchi.

Trappole a Pian di Massiano

A Pian di Massiano, all’interno del Percorso Verde, area prediletta dai perugini e frequentata ogni giorno anche da numerose famiglie, nella zona dei giochi per bambini e in altre zone, come intorno al cedro dietro il bar, sono state piazzate le gabbie-trappola per gli scoiattoli grigi che, dopo la cattura, verranno uccisi.

La battaglia di Bistocchi

Giù nel 2017 Sarah Bistocchi aveva presentato un ordine del giorno in cui si chiedeva di rimodulare la percentuale di rimozione diretta o indiretta degli scoiattoli grigi. Testo che è stato poi approvato dal Consiglio comunale, senza però che nulla venisse cambiato nella “caccia” allo scoiattolo grigio. E questo, nonostante la protesta della Lav e di altre associazioni animaliste.

La sterializzazione

Ora Bistocchi torna a chiedere che si effettui la sterilizzazione, “procedura meno invasiva ma allo stesso modo efficace”, per salvare lo scoiattolo rosso senza sacrificare quello grigio.

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