"Stipendi in ritardo", alla Pasqui srl dipendenti in sciopero | Proclamato stato di agitazione - Tuttoggi.info

“Stipendi in ritardo”, alla Pasqui srl dipendenti in sciopero | Proclamato stato di agitazione

Davide Baccarini

“Stipendi in ritardo”, alla Pasqui srl dipendenti in sciopero | Proclamato stato di agitazione

Ven, 15/09/2023 - 11:14

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Picchetto di protesta per gli arretrati di luglio e agosto, sindacati supportano lavoratori "Situazione di grandissimo disagio" | Sciopero non sarà ad oltranza ma stato di agitazione permarrà "finché non otterremmo indicazioni precise"

Dipendenti in sciopero, stamattina (15 settembre), davanti alla sede produttiva della Pasqui Srl, dove da oggi è stato proclamato lo stato di agitazione.

I lavoratori dell’azienda di etichette, adesivi e stampa digitale di via Sorel – a Cerbara (Città di Castello) – hanno organizzato il picchetto di protesta perché “ormai da due mesi – ci dice uno di loro – non riceviamo lo stipendio, e ci sentiamo letteralmente in una situazione di pura incertezza”.

A sostenere i lavoratori – l’azienda ne conta circa 50 – erano presenti anche i sindacati: “Le recenti difficoltà nell’erogazione degli stipendi mettono le persone in difficoltà nelle operazioni quotidiane – ha detto il segretario generale Uilcom Uil Umbria Paolo PierantoniPer il futuro vorremmo avere una situazione aziendale serena che consenta di pianificare proprio la vita dei dipendenti. Da subito però vogliamo almeno il pagamento di uno stipendio, con l’altro almeno entro fine settembre”

Non ci sarà sciopero ad oltranza ma permarrà lo stato di agitazione fino a che non avremo indicazioni precise” ci ha fatto sapere Enrico Bruschi di Slc Cgil – Coinvolgeremo da subito le istituzioni, che dovranno farsi garanti di una trattativa delicata, per far sì che l’azienda possa subito riprendersi. Abbiamo già chiesto un tavolo regionale con l’azienda, anche perché non è la prima volta che succede”.

I lavoratori hanno incrociato le braccia perché c’è una situazione di grandissimo disagio – ha aggiunto Francesco Bonini (Fistel Cisl Umbria) – Vorremmo un piano rispetto alle prospettive future, queste non possono vivere in uno stato di incertezza. Con il presidio di oggi si fermano le bocce, poi di volta in volta verificheremo se sarà il caso di mettere in atto nuove azioni sindacali. L’obiettivo di tutti è non è certo far chiudere l’azienda ma di salvare posti di lavoro e far fronte a proprie necessità giornaliere.

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