Un mistero, quello delle tre statue che da bronzo ora sembrano essere d’oro, che si infittisce. In piazza IV Novembre martedì mattina c’era un pool “interforze”al lavoro. Insieme alla squadra di esperti dell’Istituto centrale del restauro, in sinergia con la Sorpintendente ai beni culturali dell’Umbria, anche i rappresentanti del dipartimento di Chimica dell’Università perugina e alcuni tecnici del Comune di Perugia. Il motivo? Prelevare campioni di acqua e della patina gialla che ricopre le tre statue in bronzo in cima alla Fontana Maggiore di Perugia, luogo simbolo della città.
È mistero sulla statua della Fontana diventata dorata
I campioni, come annunciato qualche giorno fa dalla Sovrintendente dell’Umbria Marica Mercalli, saranno analizzate per chiarire le cause della strana colorazione delle tre statue, copie dell’originale che si trova invece alla Galleria Nazionale dell’Umbria. Infatti, una decina di giorni fa, quando l’acqua che zampilla dalla Fontana è stata interrotta, come ogni inverno, per evitare danni causati dalle basse temperature, la trasformazione di colore della statua è diventata visibile e sotto gli occhi di tutti. In pochissimo tempo, sui social è partito l’allarme da parte di moltissimi cittadini che hanno condiviso immagini della misteriosa trasformazione.
Statua diventata oro, forse una reazione chimica
L’operazione si è svolta grazie ad un braccio estendibile di un autocarro con cui uno dei tecnici ha raggiunto la vasca al centro della fontana. I campioni prelevati saranno ora sottoposti ad analisi chimico-fisiche e biologiche eseguite sia dall’Istituto per il restauro e poi dai chimici dell’Ateneo di Perugia. Tra le ipotesi più probabili, come riferito durante il primo sopralluogo da parte della Soprintendente dei beni culturali dell’Umbria Marica Mercalli, forse un’alterazione del materiale protettivo utilizzato durante la fase di restauro e comunque non riconducibile alla corrosione. Nel tentare di risolvere il mistero saranno convocati anche i primi restauratori della copia delle tre Ninfee.