Una storia d’amore segnata da maltrattamenti ed anche stalking. Con un’aggressione che sarebbe avvenuta anche quando la donna, una giovane folignate, era incinta. E’ stato condannato dal Tribunale di Spoleto a 2 anni e 6 mesi di reclusione un 35enne di origine marocchina accusato di maltrattamenti in famiglia e stalking nei confronti della compagna – che poi lo ha lasciato – con cui negli ultimi mesi ha avuto anche un figlio.
La storia d’amore tra la folignate e lo straniero, avversata dalla famiglia di lei secondo quanto emerso in aula, era iniziata nel 2012 ma nel corso del tempo ci sarebbero stati alcuni episodi di forti litigi tra i due e maltrattamenti che la donna avrebbe subìto, per liti di carattere economico e per gelosia. Più volte, è emerso, la giovane (costituitasi parte civile nel processo attraverso l’avvocato Alessandra Angiolini) avrebbe tentato di lasciare il fidanzato, ma sarebbe poi tornata con lui subendo le sue pressioni psicologiche e con le assicurazioni di un cambiamento da parte sua che non ci sarebbe però stato. L’uomo, tra l’altro, l’avrebbe minacciata più volte di togliersi la vita se lasciato ed in un caso ha anche assunto psicofarmaci venendo poi soccorso in ospedale.
Stando a quanto ricostruito in aula, il 34enne avrebbe fatto uso di droghe leggere ed alcol, passando anche il tempo a giocare con videopoker. Mentre la folignate sarebbe stata costretta per causa sua a lasciare il lavoro. Almeno 4 gli episodi di maltrattamenti contestati all’imputato, finito in carcere a dicembre dopo non aver ottemperato ad un divieto di avvicinamento a lei. Tra i racconti fatti dalla donna davanti al giudice Festa è emersa anche un’aggressione subita quando lei era incinta, a fine 2018: lui l’avrebbe colpita alla pancia tirandole una bottiglietta.
Nell’arringa difensiva, il legale del 34enne, l’avvocato Barbara Romoli, ha evidenziato la contraddittorietà in alcuni casi della testimonianza della folignate e l’incongruenza dei suoi racconti con quelli di un’amica chiamata a testimoniare. Di diverso avviso, però, il giudice che ha invece accolto la richiesta di condanna avanzata dal pm Fernanda Cherubini, condannando l’imputato alla pena di 2 anni e 6 mesi di reclusione ed a 10mila euro di risarcimento nei confronti della parte civile. Il giudice si è invece riservata la decisione sulla custodia cautelare del giovane (attualmente recluso al carcere di Spoleto): il suo difensore ha infatti chiesto la revoca dell’arresto o almeno la modifica con un divieto di dimora a Foligno o di avvicinamento alla ex.