Il punto nascite dell’ospedale di Spoleto, diretto dal dottor Fabrizio Damiani (nella foto), vede finalmente attivo il servizio della partoanalgesia, dopo polemiche durate anni (qui tutti gli articoli). La possibilità per le donne in dolce attesa di usufruire del parto indolore è attiva da qualche giorno, nel silenzio generale. Nessuna comunicazione ufficiale, infatti, è arrivata dall’Usl, il cui direttore generale Imolo Fiaschini, comunque, è parso molto attento al problema sin dal suo insediamento.
A dicembre, il dg aveva ricordato come il problema dell’epidurale era legato al numero degli anestesisti e che erano in corso le assunzioni per arrivare al previsto numero dei 14. “Appena arriva il 14esimo partiamo con il parto indolore, senza più scusanti, messaggio chiaro anche al direttore del presidio” aveva spiegato Fiaschini. E così è stato. Ora, finalmente, la partoanalgesia è possibile h24, 7 giorni su 7, anche a Spoleto.
A far trapelare la notizia è stato il Movimento 5 stelle di Spoleto, che negli ultimi due anni “ha sostenuto un impegno costante nella difesa, nel supporto e il rilancio del Punto Nascite di Spoleto, e intrapreso una battaglia perché fosse garantito il parto indolore” ricorda in una nota. “Basta fare una ricerca su Google, o esplorare il nostro sito – evidenzia il gruppo rappresentato in consiglio comunale da Elisa Bassetti – per vedere la mole di lavoro fatto tra comunicati, denunce, incontri con il Dir. Fiaschini, mozioni in Regione e in Consiglio Comunale ecc… Da febbraio scorso anche Spoleto ha il suo parto analgesia. E questo è un risultato importante perché permette di assicurare un numero di parti maggiore e scongiurare il rischio di scendere sotto i 500 (in un sistema sanitario in cui oramai contano solo i numeri). Non ci arroghiamo nessuna vittoria, il merito è di chi con grandi sacrifici e dedizione al lavoro porta avanti ogni giorno una battaglia per tenere alto il livello di professionalità e assistenza: primario, ginecologici, ostetriche, tutto lo staff del reparto. Spoleto dimostra troppo spesso di non saper gratificare le sue eccellenze umane, le sue risorse migliori. Per salvare l’ospedale di Spoleto, si deve ripartire dalla meritocrazia e da un’umile riconoscenza a chi svolge il suo lavoro con competenza e passione. Non avremmo assistito alla diaspora di grandi professionisti se avessimo tenuto a mente questi valori fondamentali”.
Ora, quindi, il reparto di ostetricia e ginecologia del San Matteo degli Infermi – già apprezzato dalle donne di tutta l’Umbria – completa finalmente la sua offerta di qualità. Nonostante finora l’assenza dell’epidurale, sono tante le gestanti che hanno scelto l’ospedale di Spoleto per far venire alla luce i propri figli, arrivate appositamente da varie parti della regione, come Assisi, Terni, Todi… Merito del personale che vi opera, della tanto apprezzata vasca per il parto in acqua e della dimensione familiare del reparto. Tanto che, pur senza partoanalgesia, nel 2016 si è avuto il numero record di 542 parti, con l’ambito traguardo delle 500 nascite raggiunto già ad inizio dicembre.