Metti un crooner di grande talento e mestiere insieme ad una Big band di scalmanati musicisti del jazz, guidati da uno strepitoso Conduttore (e non Direttore) pieno di capelli, e la serata indimenticabile è servita!
Se vi interessa il genere, dovevate esserci ieri sera- 7 novembre- al Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti di Spoleto per il terzo concerto di Spoleto Jazz 2025. Noi come sempre proviamo a raccontarvelo in poche righe, ma francamente era molto meglio essere li e se avete mancato l’appuntamento allora, “peste vi colga”.
Torna a Spoleto il londinese Anthony “extra” Strong (l’ultima volta nel 2022) che gira l’Europa con un lussuoso progetto di indimenticabili memoir e pezzi originali del cantante e compositore che vedono sul palco non solo la sua classica formazione fatta di chitarra, batteria e contrabbasso mentre Strong, lo sappiamo, è un pianista di gran spolvero, ma anche una robusta Big Band come la Colours Jazz Orchestra guidata dal trombonista marchigiano Massimo Morganti.
La CJO è una Big Band, pur nella sua già nota reputazione, quasi inaspettata nell’esecuzione e capace di tessiture sonore di una bellissima timbrica, perfettamente adatte alla voce di Strong che con uno strabiliante mestiere lega tutto e impiatta per il pubblico spoletino che al Nuovo mangia di gusto e si spella le mani per il godimento.
Arrangiamenti puliti, non gridati, e di grande presa per pezzi di colossi dell’American Song Book come Cole Porter, George Gershwin, Stevie Wonder e Frank “blue eyes” Sinatra che anche solo a toccarli qualcuno avrebbe avuto l’ansia da prestazione anche una settimana dopo la fine del concerto. Ma se hai un conduttore come Massimo Morganti magari il problema non esiste. Ci vogliono tanti capelli, una gestualità spiritata e filologica oltre al piacere di stare sul palco per offrire qualcosa da ricordare al pubblico.
E la platea di Spoleto Jazz si accorge subito che la serata è magica, partecipa divertito e applaude con intensità, schiocca le dita a tempo e canticchia persino.
Anthony, che per noi campagnoli è ancora “extra” Strong, la sa sempre lunga e abbraccia il ritrovato pubblico del Teatro Nuovo con affetto e belle parole, di quelle che ti fanno sentire importante. Ma non sarebbe un “extra” Strong se non fosse lui per primo a divertirsi. E a Spoleto Jazz, è ormai chiarissimo, ci si diverte senza tema di smentita. Assoli studiati e coinvolgenti, misurati al punto giusto mentre Anthony canta sempre con una voce duttile e incline al divertissement. Quel folletto di Morganti piazza un paio di “zampate graffianti” al trombone che in platea ci si domanda a quando un concerto per solo Morganti e Orchestra. Quando la conduzione di una Big Band è un fatto di comunione e non di Direzione…
Non serve raccontarvi come è stato eseguito questo o quel brano, perchè non si trattava certo di un concerto didascalico, dove dimostrare qualcosa a qualcuno, ma di una splendida serata in compagnia di amici, di quelli che ti raccontano come va la vita, del loro ultimo viaggio o l’amore, le gioie e gli affanni che vivono. Ci vorrebbe un caminetto e qualche “spirito” a far da contorno e la serata diventa indimenticabile.
Anzi, già che ci siamo, fissiamo la nuova data per il prossimo concerto di Anthony Strong, il londinese che sembra di Las Vegas. A noi piace molto la disambiguazione (o forse solo la geografia) lo sapete.
E non dimentichiamoci che al fondo di tutto serve per prima cosa passione per mettere insieme appuntamenti come questi di Spoleto. Non bastano i soli grandi nomi degli artisti, bisogna essere attenti anche a tutto il resto e Silvia Alunni con lo staff di Visioninmusica sanno come comportarsi. Una certezza granitica.
Ne manca uno, il 22 novembre Alfredo Rodriguez Trio! E vediamo chi ha il coraggio di non venire stavolta. E non portate nemmeno la giustificazione.
Foto: Tuttoggi.info (Carlo Vantaggioli)








