Spoleto, Italia Nostra e Legambiente “no colate di cemento” | Ase, beffa per consiglieri e OOSS - Tuttoggi.info

Spoleto, Italia Nostra e Legambiente “no colate di cemento” | Ase, beffa per consiglieri e OOSS

Carlo Ceraso

Spoleto, Italia Nostra e Legambiente “no colate di cemento” | Ase, beffa per consiglieri e OOSS

Mar, 25/03/2025 - 09:23

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Non si placa la protesta contro la lottizzazione di un’ampia area di Madonna di Lugo che, oltre ad aver registrato la spaccatura nella maggioranza (tanto nella Giunta che in Consiglio), le proteste del centrodestra e di Alleanza verdi sinistra, registra in queste ore la dura presa di Italia Nostra e Legambiente che lanciano un appello ai consiglieri comunali che hanno votato favorevolmente la pratica (Pd e Insieme per Spoleto).

“No cemento” sul Lago dei Longobardi

“L’area del Lago dei longobardi va salvaguardata e valorizzata per la sua rilevanza storica, culturale, paesaggistica e naturalistica” inizia la nota stampa delle due associazioni presiedute da Alessandra Paciotto (Legambiente) e Caterina Sapori (Italia Nostra).

Basta consumo di suolo, basta nuove colate di cemento che impoveriscono il territorio. E’ inaccettabile perseverare con gli stessi errori commessi negli anni, continuare a pianificare nuove espansioni e nuove edificazioni in una città che registra un calo vertiginoso degli abitanti, urge piuttosto programmare interventi di riqualificazione dei fabbricati esistenti, spesso altamente energivori e di scarsa qualità. L’eventuale trasformazione dell’area agricola di Madonna di Lugo in zona agricola utilizzabile per nuovi insediamenti – discussa la scorsa settimana in Consiglio Comunale e che sarà nuovamente all’ordine del giorno della prossima seduta consiliare (il 27 marzo dalle 15,00 in diretta streaming, n.d.r.) – apre la strada all’ennesima lottizzazione dell’ultimo residuo di paesaggio del Colle San Tommaso, caratterizzato tra l’altro dalla presenza del “laghetto dei Longobardi” e della galleria di sfioro alta due metri, larga 80 centimetri e lunga 240 metri, preziose testimonianze degli interventi di bonifica voluti da Teodorico tra il 507 e il 511 D.C. nella Valle Umbra. Il cosiddetto “laghetto dei Longobardi” è un’area umida con una grande rilevanza naturalistica ed è un importante nodo della rete ecologica regionale che viene utilizzata dagli uccelli migratori come area di sosta e che dovrebbe essere attentamente indagata e monitorata. Infatti tra le canne del laghetto sono stati avvistati il beccamoschino, il cannareccione, oltre al tarabusino e a varie specie di aironi. Sono presenti sedici diverse specie di libellule e osservate varie specie di anfibi tra le quali la rana verde e il rospo comune. Ad aprile 2023 è stato avvistato anche un falco pescatore, specie a rischio di estinzione inserita nella Lista Rossa dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN)”.

Poi l’appello agli 11 consiglieri che hanno votato favorevolmente (ovvero per il Pd Trippetti, Lucentini, Fibraroli, Lleshaj, Buffatello, Panetti, Fede, Palazzi, per IpS Cintioli, Loretoni, Piccioni) ma anche i tre di Civici Umbri (sindaco Sisti con Maso e Filippi): “Ci appelliamo ai consiglieri comunali di Spoleto affinché abbandonino con fermezza la proposta dell’ennesima irresponsabile cementificazione a ridosso di un bene di alto valore ambientale, oltre che storico, e trovino invece il coraggio in modo coeso e unanime di avviare un percorso di recupero, di salvaguardia e valorizzazione di un’area naturalistica di pregio e di un bene archeologico di epoca longobarda, nell’interesse della comunità tutta” concludono Legambiente e Italia Nostra. Per la cronaca hanno votato contro i consiglieri di maggioranza Alleori, Bonanni, Coltorti e Morganti, con i colleghi del centro destra Bececco, Cretoni, Dottarelli, Grifoni, Imbriani, Profili e Catanossi di Spoleto 2030.

ASe, beffate Commissioni e OO.SS.

Ma la cronaca politica – resa già scintillante per il bilancio di previsione approvato dalla maggioranza a trazione pd-m5s-civici umbri su cui anche le associazioni di categoria, oltre che l’opposizione, mostrano più di un dubbio – registra in queste ore una ulteriore prova di muscoli del centrosinistra, in particolar modo sul bilancio 2025 per l’ASe, l’azienda di servizi a totale partecipazione municipale. Così – a parte un epico scazzo tra il sindaco Sisti e il consigliere Cintioli con tanto di insulti reciproci – la pratica, che vedeva ieri mattina, 24 marzo, riunite la I e III Commissione ha licenziato favorevolmente la previsione di stanziamenti per il prossimo triennio. Due le questioni destinate a sollevare un polverone. Il primo è sui fondi messi nero su bianco che ammonterebbero (il condizionale è d’obbligo in attesa di comunicazioni ufficiali) a 7,3 milioni per il prossimo quadriennio, in pratica ca. 1,8 milioni l’anno che, a detta dei ben informati, sarebbero di poco superiori al pagamento degli stipendi della quarantina di dipendenti. Una cifra ben distante da quella che poco più di un anno fa veniva assicurata in 3 milioni (per l’opposizione 2,2 mln). Ma la questione politicamente più clamorosa è come la Giunta e la presidenza abbiano beffato gli stessi consiglieri delle due Commissioni e la Organizzazioni sindacali. Riportiamo indietro l’orologio alla scorsa settimana. E’ il 20 marzo quando il Presidente Trippetti annuncia all’Aula la richiesta di incontro datata 19 marzo con cui Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec chiedono un incontro urgente. Una missiva che Tuttoggi ha potuto visionare indirizzata nell’ordine (e non può essere un caso) proprio ai Consiglieri delle due commissioni e solo a seguire al sindaco Sisti, all’assessore Federico Cesaretti e all’amministratore Roberto Paolucci. Il Municipio però ha pensato bene di non invitare le parti sociali, né prima la riunione di ieri, né dopo. Forse, dicono i fedelissimi di Cesaretti, saranno convocati per la giornata di mercoledì 26, in pratica il giorno prima il Consiglio comunale che dovrà votare la pratica. Una mossa studiata a tavolino per evitare quelle 48 ore che avrebbero permesso ai consiglieri di poter presentare eventuali emendamenti? Probabile. Di fatto quanto stabilito dalla giunta, al netto di un ritiro della pratica all’ultimo momento, non è “trattabile” e i sindacati dovranno farsene una ragione. Sarà per questo che alcuni di loro fanno sapere di essere pronti a iniziative clamorose.

© Riproduzione riservata

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