Non sarà più la Dallas s.r.l. ma la SANI 2000, che l’ha assorbita, a dar vita al parco commerciale ‘Querceto’ in località Fabbreria. E’ datata 29 ottobre 2014 la determina dirigenziale che concede una proroga di due anni per la realizzazione dell’opera, che tante polemiche ha suscitato a Spoleto sia per l’impatto ambientale dei nuovi capannoni che per l’opportunità di collocare sul territorio l’ennesimo centro commerciale. A bloccare l’iter di realizzazione – i lavori sono fermi da quasi un anno – le vicende relative al Piano Regolatore Generale del comune di Spoleto, annullato prima dal TAR e poi dal Consiglio di Stato ma poi riapprovato dall’amministrazione comunale che attende con trepidazione la conclusione dei ricorsi pendenti, su tutti quello inoltrato alla Suprema Corte di Cassazione.
Proroga al 2016 – Che l’ipotesi di inaugurare il ‘Querceto’ una volta risolti i problemi relativi al PRG fosse ancora in piedi lo si era capito anche dal bilancio pluriennale stilato dalla giunta Cardarelli, che lo inseriva tra le opere in programma. Mercoledì scorso con la determina dirigenziale è arrivata la conferma. La SANI 2000 ha chiesto e ottenuto una proroga dal comune per l’attivazione degli esercizi commerciali che scadrà il 29 ottobre 2016 (le autorizzazioni amministrative al commercio erano state rilasciate alla DALLAS s.r.l. già nel 2009).
Cinque strutture – Entro quella data quindi, le 5 medie strutture di vendita di tipo ‘M3’, una dedicata al settore alimentare e le altre a quello merceologico non alimentare, ognuna con una superficie compresa tra i 1.501 e i 2.500 metri quadrati, saranno una realtà. Negli ultimi due anni si sono rincorse tantissime voci sugli ‘store’ ipoteticamente interessati a mettere le tende a Fabbreria. Si è parlato di colossi dell’elettronica, del fai da te e della ristorazione fast food, senza però alcun riscontro concreto.
Le polemiche – Ai tempi della presentazione ufficiale del progetto l’amministratore delegato di DALLAS Giorgio Nitti e l’allora assessore all’urbanistica Juri Cerasini parlarono di 150 posti di lavoro a Spoleto grazie al ‘Querceto’. Una ‘promessa’ che non servì a placare le ire del mondo dell’associazionismo spoletino, più che mai convinto che un nuovo centro commerciale avrebbe ripercussioni molto negative sul tessuto economico della città, senza contare lo ‘scempio’ dal punto di vista ambientale.
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