di Filippo Benedetti Valentini
Spoleto dice no a finanziare progetti per le ragazze ruandesi. Alla conferenza stampa, tenutasi nei gorni scorsi nella sala del consiglio provinciale di Perugia, la Fondazione Rita Levi Montalcini, insieme all’assessorato per le Pari Opportunità e la Cooperazione Internazionale della provincia di Perugia, ha illustrato il nuovo progetto ringraziando alcuni fra i più influenti comuni umbri (Perugia, Terni, Città di Castello, Foligno, Orvieto, Marsciano, Trevi). Del Comune di Spoleto però non c’è alcuna traccia. Con il progetto denominato “Un futuro per le ragazze ruandesi”, la Fondazione, che attraverso i contributi ha già raggiunto quota 57.000 euro, istituirà quindici borse di studio universitarie (campo medico-sanitario e pedagogico) per ragazze rimaste orfane dopo il genocidio del 1994, durante il quale morirono un milione di persone in poco più di tre mesi. Lo scopo è quello di promuovere l’istruzione e rafforzare la presenza delle donne nelle istituzioni del paese africano. Alla presentazione erano presenti il premio nobel Rita Levi Montalcini, l’assessore Daniela Frullani e la dottoressa Tripodi come rappresentante della Fondazione.
Alcune informazioni per chi volesse approfondire l’argomento http://www.ritalevimontalcini.org/,http://www.provincia.perugia.it/
Sul conflitto fra etnie Hutu e Tutsi sono disponibili i seguenti libri: Fergal Keane “Stagione di sangue”, Andrè Sibomana “J’accuse per il Rwanda”. Il disastro umanitario è stato anche lo spunto per il film di Terry George “Hotel Rwanda”